Crudeli: "Le porte sono aperte: arriverà qualcuno"

Crudeli: "Le porte sono aperte: arriverà qualcuno"MilanNews.it
© foto di Antonio Vitiello/TuttoMercatoWeb.com
martedì 10 luglio 2012, 11:30News
di Antonio Vitiello - twitter: @AntoVitiello

Il Milan ha iniziato ieri a Milanello la preparazione in vista della stagione 2012/ 2013. Attorno al centro sportivo l’entusiasmo della folla non era ai livelli degli anni d’oro, forse anche in virtù del mercato low profile che sta perseguendo la società rossonera. Tiziano Crudeli, giornalista sportivo e tifoso milanista presente a Milanello, confessa in esclusiva a <b>Tuttomercatoweb.com</b> le impressioni per la nuova stagione.
 
<b>Sull'entusiasmo dei tifosi:</b> “C’è stata meno gente rispetto all’anno scorso. L’arrivo degli ultrà ha dato un contributo di entusiasmo e di attaccamento al Milan unico, tutto ciò è stato davvero molto bello. Rappresenta la carica giusta per iniziare con il miglior piede possibile la nuova stagione”.
 
<b>Sul mercato:</b> “Galliani in conferenza stampa ha lasciato aperto tutte le porte, sia in entrata e sia in uscita. A mio parere prima della fine del mercato il Milan effettuerà un acquisto importante e non credo invece ad una cessione dei giocatori più importanti.

Certo domani sui giornali troveremo scritto che il Milan apre alle cessioni ma vedrete che non sarà così”.
 
<b>Sui nuovi acquisti:</b> “Di Montolivo non si può che parlarne bene. Ha disputato un ottimo Europeo, ha messo in mostra le sue qualità e si può considerare un grande acquisto. Per quanto riguarda Constant al Chievo mi ricordo che è stato protagonista di un eccellente stagione, mentre l’anno scorso al Genoa è stato un po’ in ombra. Mentre Traorè è reduce da un infortunio piuttosto importante che gli ha fatto perdere metà stagione è un giocatore di quantità”.
 
<b>Su Adriano Galliani:</b> “L’ho visto sereno e tranquillo come sempre, d’altronde non vedo motivi eccessivi di preoccupazioni. In questo mercato si fa di necessità virtù considerando la difficoltà economica non solo del sistema calcistico ma dell’intero paese Italia. Vedremo io sono abituato a giudicare sul campo e non sulla carta”.