Max ora tocca a te. Ci vuole un Milan camaleontico e offensivo per dare spettacolo

Max ora tocca a te. Ci vuole un Milan camaleontico e offensivo per dare spettacoloMilanNews.it
giovedì 12 luglio 2012, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

Adriano Galliani certamente conosce tutti i film di Alfred Hitchcock, il re del brivido. Magari la sua pellicola preferita è “La finestra  sul cortile” con James Stewart e Grace Kelly, dove i colpi di scena si susseguono, emozionanti. Beh, l’amministratore delegato rossonero si è ispirato al regista inglese, trasformando questa estate di trattative in un film altrettanto ricco di suspense: ”La finestra sul Mercato “. I tifosi del Milan si auguravano di assistere ad una bella commedia, divertente, rilassante, con una bella happy end magari interpretata da qualche nuovo protagonista. Invece NO! Ormai abbiamo detto e pronosticato tutto su quale potrebbe essere la squadra che a fine agosto comincerà ufficialmente la stagione.  Su Thiago Silva i dirigenti milanisti cercheranno di resistere ma  sempre attuale la possibile cessione di Ibrahimovic o Robinho o Boateng. Piccolo ma importante particolare. Non ci sono richieste per i tre campioni milanisti. Per  questo il pericolo che venga accettata l ‘offerta del PSG, in caso di mancati altri introiti, è ancora ben vivo.  Con la speranza che nulla cambi, mi auguro che a cambiare sia Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese forse sa, come dicono gli economisti, che la diversificazione è il segreto di ogni successo. Per questo motivo, vorrei vedere un Milan più camaleontico, meno identificabile e che possa trasformarsi anche nel corso della partita. E’ chiaro che si debba partire dalle certezze, da quel 4-3-1-2 che l’allenatore conosce bene ma queste settimane di preparazione,fondamentali sul piano fisico, devono essere utili per provare  schemi  nuovi ,che possano prescindere dai giocatori, per permettere un gioco più corale.

Un Milan più simile ad una orchestra sinfonica piuttosto che ad una jam session jazzistica dove vengono esaltate soprattutto gli assoli dei grandi interpreti. Ci auguriamo ovviamente che Boateng possa giocare ben più partite che nella scorsa stagione ma in caso di suo  raffreddore,  vorrei vedere una squadra ,che possa mutare schemi offensivi, sfruttando altre possibilità e non solo limitandosi a cambiare un interprete con un altro, magari non nel suo ruolo preferito.  Mi sembra da approfondire l’idea  del Presidente Berlusconi ,che vorrebbe vedere, a volte, un Milan spettacolare con Pato  Ibrahimovic e Cassano come tridente avanzato, con un centrocampo ispirato da Montolivo ,ma bloccato con Ambrosini  e Flamini o Traoré. Apro una parentesi . Lo abbiamo intervistato martedì, e mi sembra un ragazzo intelligente ,determinato  e orgoglioso di indossare la maglia rossonera. Come partenza non mi pare poco. Devono lavorare duro anche i giocatori, sul piano mentale più che su quello fisico, per trovare le giuste sincronie anche se devono adattare al nuovo gioco le loro caratteristiche peculiari. Mi sembra che da qualche discorso programmatico iniziale Allegri voglia accontentare il suo Presidente, costruendo un gioco simile ai Campioni della Spagna ,che possono contare su Messi ,su Xavi e Iniesta, ma che passeranno alla storia per un gioco in perenne movimento, sempre alla caccia della palla, con un pressing che nasce dalle punte. Non credo che i piedi di Montolivo non possano essere paragonati a quelli dei fuoriclasse spagnoli né cambierei la quantità degli attaccanti rossoneri  con quelli di Villanova . Quindi siamo nelle mani, nella testa e nelle idee di Allegri. Vogliamo un  salto di qualità anche da parte di un tecnico, che si è sempre mostrato coraggioso . Con i campioni sarà più facile, ma, nel caso disgraziato di qualche cessione dolorosa,  a maggior ragione sarà l’allenatore rossonero a compiere l’impresa , non facile ,ma più affascinante e gloriosa.