ESCLUSIVA MN - Dr. Volpi: "La situazione di Pato non è così grave come sembra"

ESCLUSIVA MN - Dr. Volpi: "La situazione di Pato non è così grave come sembra"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 24 agosto 2012, 10:00Esclusive MN
di Gaetano Mocciaro

Il dottor Piero Volpi, in esclusiva per MilanNews.it analizza il caso Pato. 

Dottor Volpi, come giudica la situazione fisica di Pato dopo l’ennesimo infortunio

“Per quello che ho visto ci sono anzitutto due considerazioni da fare. Quest’ultimo episodio di ieri mi sembra un po’ diverso rispetto agli altri, perché tocca un muscolo mai toccato, quindi non è una recidiva. Secondo dato: Pato ha avuto un contrasto in allenamento e quindi può darsi che questo sfugga rispetto ai modi precedenti di infortunarsi. È chiaro che tutti i tifosi e le persone non esperte di queste cose stanno catalogando l’ennesimo trauma muscolare ma non bisogna farne di tutta l’erba un fascio”.

Diciamo quindi una situazione meno preoccupante. Però i precedenti infortuni muscolari spaventano

“Pato era stato visitato in uno dei posti migliori al mondo e ricordo che gli esperti americani dissero che il giocatore era sanissimo, perciò toglierei questo alone del Pato fragile”.

Perché allora si fa sempre male?

“Va corretto dal punto di vista biomeccanico. Ossia va reimpostato nella corsa, nel calcio, nella posizione del tronco. Insomma, tutta l’attività dinamica. In pratica Pato ha una postura un’azione biomeccanica che tende a non favorire un’azione corretta della parte muscolare delle cosce. E poi deve fare  tantissima prevenzione, cosa che per chi ha problemi muscolari è fondamentali”.

Ci sono stati casi analoghi?

“Sì, ci sono stati. E per questo non sarei pessimista. Certo, bisogna alzare il livello di guardia”.

Qualche osservazione da fare in merito?

“Considerato che Pato aveva fatto le olimpiadi l’ideale sarebbe stato fargli fare un lavoro differenziato”.

E chi dice che Pato è un giocatore finito?

“Ma non scherziamo nemmeno, è l’errore più grosso che si possa fare! Parliamo di un atleta giovane, di 23 anni. Ne avesse avuti 30 mi sarei preoccupato, ma ha tutta una storia sportiva davanti”.

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