ESCLUSIVA MN - Mazzone: "Se Guardiola torna in Italia sarà per Milan o Inter, ma i rossoneri devono cambiare tanto. Il suo problema non è l'ingaggio..."

ESCLUSIVA MN - Mazzone: "Se Guardiola torna in Italia sarà per Milan o Inter, ma i rossoneri devono cambiare tanto. Il suo problema non è l'ingaggio..."MilanNews.it
© foto di Hernandez/Alterphotos/Image Sport
mercoledì 10 ottobre 2012, 14:00Esclusive MN
di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per MilanNews.it Carlo Mazzone ci racconta di Pep Guardiola, che l'ex tecnico ha allenato a Brescia e ci dice la sua sull'eventuale approdo del catalano in rossonero.

Carlo Mazzone, le ipotesi su Guardiola stanno aumentando in questi giorni. In un’intervista Lei dice che Guardiola può venire a Milano. E non come turista.

“Precisiamo, non me l’ha detto lui. Semplicemente leggo i giornali e avevo trovato una sua dichiarazione dove diceva che sarebbe prima o poi tornato in Italia perché ci è stato bene e ha amicizie. Se torna davvero è chiaro che sarà per allenare una squadra di grande potenzialità tecnica, con obiettivi importanti”.

Guardiola a riguardo le ha mai detto qualcosa?

“Mai. Intendiamoci, non ci parlo tutti i giorni: auguri al mio compleanno, al suo compleanno o altre ricorrenze. Ma con Pep si parla di tutto tranne che di calcio. Al massimo gli dicevo: bravo, vai forte, mi raccomando però di mantenere i piedi per terra. E poi passavamo a parlare d’altro. Siamo legati da un’affettuosa amicizia ma non è che lui mi faccia confidenze, né io mi permetto di entrare nelle sue questioni”.

Un allenatore reduce dal campionato spagnolo lo vede bene in Italia?

“Sì, certo. E sarei felicissimo se Pep tornasse in Italia. Dove può andare? Milan o Inter, non è che ci sia vastissima scelta. In Spagna ha fatto il suo tempo e penso che possa venire. Poi, non so se fra un giorno, un anno o 5 anni”.

Nel Milan attuale può starci Guardiola? O ci sarebbe da cambiare totalmente assetto e uomini?

“C’è da cambiare senz’altro, perché ci devono essere giocatori con le caratteristiche del modo di giocare Guardiola e non mi riferisco solo al modulo. Se giochi per possesso palla all’infinito e per la profondità ci vogliono piedi buoni perché, non dimentichiamocelo, sono sempre i giocatori che attraverso un modulo vincono”.

Il calcio italiano può permettersi Guardiola con la crisi che c’è?

“È chiaro che il Milan sia in una situazione particolare a livello finanziario ma i problema non è l’ingaggio di Guardiola quanto le richieste tecniche che avanzerebbe. In ogni caso da quel che ho letto Guardiola resta fermo un anno, rimane fuori dal calcio e ricordiamoci che prima di essere allenatore è anche padre di famiglia e avrà altre necessità. Non sottovalutiamo queste componenti”.

Ha mai dato consigli a Guardiola all’inizio della sua carriera? O lo stesso Guardiola ne ha chiesti a Lei?

“No, assolutamente. La carriera è sua, non mi ha chiesto consigli né io mi sono permesso di intromettermi. Posso dire che Pep è un ragazzo di una serietà pazzesca,  a volte troppa. Per raccontare un aneddoto: mi ricordo che a Brescia a un certo punto vedevo che non parlava mai e gli faccio: “Ahò, ma te vuoi stare zitto?” E lui: “Ma come, non ho detto niente!”. E io: “Appunto, ti prendo in giro. Non mi dici niente? Non hai osservazioni da fare?”. E lui mi diceva che era così, non contestava, apprendeva e basta. Ripeto: un ragazzo di grande serietà e serenità. Non ha bisogno che gli faccia da consigliere”.