Max ed il giusto mezzo: a Roma paga un altro azzardo

Max ed il giusto mezzo: a Roma paga un altro azzardoMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 23 dicembre 2012, 16:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

La sconfitta all’Olimpico, pesante nel risultato, quanto nello sviluppo di una gara giocata molto male dal Milan, evidenzia gli errori di Massimiliano Allegri. Intendiamoci, nessuno toglie al livornese i meriti del rendimento del diavolo nell’ultimo periodo, il tecnico ha dato un’identità alla squadra ed ha saputo riportarla a ridosso dalle prime, ma ancora una volta a Roma il cambio di modulo non ha pagato.
A leggere la formazione ieri sera si pensava di essere di fronte al solito 4-3-3 che tanto bene aveva fatto da Napoli in poi, ma a ben guardare la squadra è stata schierata nuovamente con il 4-2-3-1 di inizio stagione, con Nocerino alto a supporto di Boateng falso nove (un po’ come accaduto a Parma, quando da punta mobile giocava Bojan). Come contro la Lazio, Allegri azzarda il cambio di modulo, cerca di sorprendere l’avversario ed incappa in una sonora sconfitta, regalando, esattamente come contro Petkovic, il primo tempo ad una squadra che ha saputo fare male ad Amelia e compagni.
La partita è stata interpretata male, c’è poco da fare, a partire dal modulo, per terminare con l’atteggiamento degli uomini in campo, poco cattivi, quasi supponenti e convinti di poterla vincere facendo un gol in più ad una delle difese più battute del campionato. Il Milan è sceso in campo lungo, convinto di poter prendere la Roma d’infilata tenendo gli esterni alti e cercando la verticalizzazione improvvisa, ma quella vecchia volpe di Zedenek Zeman ha teso una trappola tattica micidiale. I giallorossi rimanevano lunghi, con Osvaldo e Lamela alti, lasciando che il Milan provasse il lancio, per ripartire sfruttando le invenzioni di Totti e le incursioni dei centrocampisti nell’enorme buco di centrocampo che si veniva a creare.
Il Milan è stato per tutti i 90 minuti in inferiorità a centrocampo, lasciando troppo campo alle iniziative centrali della Roma che ha trovato in De Rossi, Pjanic e Totti la catapulta perfetta per fare male sugli esterni, con una mediana rossonera sguarnita, incapace di fare filtro e che ha messo costantemente in difficoltà una difesa che, per di più, è andata in bambola in diverse occasioni. Una vera e propria debacle tattica per Allegri che impallidisce al confronto con l’arguzia del tecnico boemo, capace di interpretare al meglio la partita, prevedere le mosse dell’avversario e strameritare una partita a tratta a senso unico.
A nulla valga il tentativo di rimonta finale, figlio dell’uomo in più, dei tanti cambi dei giallorossi e dei soliti errori dei difensori di Zeman. Il diavolo ed il suo tecnico non hanno alibi, hanno sbagliato la partita sin dall’inizio, un altro tentativo a vuoto, un altro esperimento andato male, altri tre punti persi ed uno scontro diretto che pesa doppio per la classifica.
Non è una condanna per Massimiliano Allegri, ma il livornese avrà di che pensare in queste vacanze invernali, lui che da rigido interprete del 4-3-1-2 è divenuto sin troppo volubile nelle idee tattiche, con la speranza che sotto l’albero possa trovare il giusto mezzo aristotelico.

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