Crespo: "Istanbul? False le voci sui festeggiamenti nell'intervallo. Dopo la partita alcuni piangevano, sembrava un funerale. Dudek su Sheva..."

Crespo: "Istanbul? False le voci sui festeggiamenti nell'intervallo. Dopo la partita alcuni piangevano, sembrava un funerale. Dudek su Sheva..."MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 25 maggio 2015, 18:32Dall'Estero
di Thomas Rolfi

Hernan Crespo, a 10 anni esatti dalla sconfitta di Istanbul, torna a parlare di quella finale maledetta per i colori rossoneri, e lo fa al tabloid The Guardian: "Ancora oggi non riesco a crederci. Per me giocare una finale di Champions con il Milan era la migliore esperienza che potessi immaginare. Era un sogno. Ho segnato due gol e l’altro è stato messo a segno da una leggenda come Paolo Maldini. Era una di quelle notti in cui ti sembra tutto semplice e tutto sembra funzionare".

Sull'atmosferta nello spogliatoio all'intervallo: "Le mie gambe tremavano ed ho pensato a calmarmi. Mi sono detto che eravamo ancora 0-0, che non avevamo ancora fatto niente e che tutto poteva succedere. Ma non mi aspettavo qualcosa di simile a quanto successo. Le voci sui presunti festeggiamenti nello spogliatoio? Nessuno li ha fatti, è una storia inventata. In quel Milan c’erano giocatori come Nesta, Maldini, Pirlo, Gattuso, Seedorf e Shevchenko: era possibile festeggiare dopo 45 minuti? Al contrario si discuteva di come si poteva giocare meglio, nonostante il 3-0. Ancelotti non ci ha dato istruzioni specifiche, ci ha detto solo di calmarci e si è assicurato che non fossimo già appagati".

Sulla rimonta subita: "Benitez cambiò la partita mettendo Hamann davanti alla difesa e liberando Gerrard, questo ci ha messo in difficoltà. Poi è successo qualcosa che solo il destino può controllare. Il gran gol di testa di Steven, il tiro di Smicer ed il rigore prima respinto e poi ribadito in gol da Xabi Alonso".

Sul miracolo di Dudek su Shevchenko: "Non dimenticherò mai quel salvataggio, qualcosa di incredibile. Credo che Jerzy ancora oggi non abbia idea di come fermò quel colpo. Come Shevchenko non abbia segnato è ancora surreale".

Sulle sensazioni dopo la partita: "Quando il Liverpool ha segnato l’ultimo rigore stavo andando nello spogliatoio, poi mi sono fermato e mi sono detto che non era possibile che non stavo vincendo la Champions dopo essere stato in vantaggio per 3-0. Così mi sono seduto dietro ai fotografi, dovevo vedere Gerrard che effettivamente alzava il trofeo. Non riuscivo a crederci, non mi sembrava vero, era impossibile. Quando l’ho visto sono andato nello spogliatoio completamente senza parole".

Sull'atmosfera nello spogliatoio dopo la gara: "Sembrava un funerale. Era un momento difficile, nessuno è stato in grado di parlare quando siamo tornati in albergo. Alcuni piangevano, altri stavano abbracciati a moglie e figli. Fidatevi, è stata una notte difficile. A parte quei 6 minuti eravamo l’unica squadra ad aver giocato, ma il destino ha voluto che la coppa la vincesse il Liverpool".