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Bucciantini: "Il derby è un colpo di fortuna per il Milan. Bonucci e Biglia perfettamente compatibili. Montella? Va lasciato lavorare"

ESCLUSIVA MN - Bucciantini: "Il derby è un colpo di fortuna per il Milan. Bonucci e Biglia perfettamente compatibili. Montella? Va lasciato lavorare"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 13 ottobre 2017, 21:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Marco Bucciantini. Con il direttore de 'l'Unità' abbiamo parlato del derby che andrà in scena tra poco più di 48 ore, della crescita che si attende da entrambe sia dal Milan che dall'Inter, del possibile dualismo Bonucci-Biglia e di chi potrebbe decidere la supersfida di domenica sera.

Che derby si attende?
"Io credo che questo derby sia un colpo di fortuna per il Milan, perchè ha bisogno di dare un segnale di presenza mentale dentro il campionato. E il derby ha un super effetto positivo se va bene. E se va male si conferma una dimensione che hai e che non puoi superare solo perchè ti chiami Milan o perchè hai comprato Bonucci. L'Inter è più solida del Milan e quindi ha questo vantaggio sul Milan. E' complicato segnare all'Inter, resta meglio nelle partite all'interno dei 90 minuti, ha più continuità. Questa è l'unica cosa per cui vedo i nerazzurri favoriti. Per il resto si sa, il derby è una partita particolare dove spesso sovvertiti i pronostici iniziali. Si affrontano due squadre che devono ancora essere compiute, quindi vedo una gara allacciata ai colpi dei singoli. Vedo un derby di uomini, non di squadre. Non vedo una squadra dominante".

Ritiene, quindi, che il divario in classifica tra Milan e Inter non sia veritiero di quanto espresso in campo?
"No, la classifica è sempre veritiera. Però non è una traccia definitiva. Bisogna ancora capire cosa ne sarà del Milan, ma anche cosa ne sarà dell'Inter. Io credo che anche i nerazzurri abbiano tantissimi margini di miglioramento. Spalletti è stato eccezionale fin qui a dare una tenuta, adesso manca la capacità di attaccare la porta con molti uomini, con tempi di gioco migliori. Il loro miglioramento penso che arriverà quando ci saranno in campo Cancelo e Dalbert. L'Inter può competere per lo Scudetto, ma non vincerlo. Il Milan ha margini di miglioramento più ovvi. I rossoneri devono migliorare le distanze sul pallone. Con la Roma da quando entra Pellegrini il centrocampo perde le distanze. Ma il Milan migliorerà tantissimo, non ho dubbi, e che arriverà ad essere anche fortissima tra un po' di partite. Finirà tra il quarto e il sesto posto, secondo me. Contro i giallorossi ho visto per 60 minuti un Milan che ha posato la prima pietra per essere squadra".

Si aspettava una difficoltà così evidente nella fase difensiva del Milan?
"Intanto c'è l'infortunio di Conti che, secondo me, ha concluso qualche piano tattico. Con lui era sarebbe stato più facile sia giocare a tre che a quattro dietro. Poi c'è stata la parsimonia di Montella nel far giocare Andrè Silva, perchè voleva tutelare anche un po' l'esterno di attacco. C'è stata la condizione di Bonaventura, che è l'unico giocatore a cui ti affidi serenamente, perchè sa stare in campo. Speravi che Biglia e Bonucci si impossessassero subito del mestiere, perchè sono due padroni del mestiere, insieme anche ad Kalinic"

In cabina di regia Bonucci e Biglia, secondo lei, rischiano di pestarsi i piedi tra loro?
"Bonucci ha giocato con Pirlo. Avere due fonti di gioco, tra l'altro una brava nel lungo e una nel corto, è imprescindibile. Sdoppiare la regia è un colpo di fortuna. Non si pestano i piedi, ma Bonucci non è un giocatore facilmente trapiantibile. Era abituato a giocare con dietro il più forte portiere del mondo e al suo fianco i due marcatori migliori d'Italia. Si è trovato al Milan in un reparto in cui bisogna capire chi fa un certo tipo di marcatura, chi fa un certo tipo di agonismo. Alla Juventus quei piccoli difetti che ha venivano nascosti dai compagni di difesa, facendo così in modo che venissero esaltate le sue qualità di padronanza e personalità del ruolo, oltre all'impostazione. Ci vuole tempo. Mi aspettavo un po' di difficoltà del Milan, soprattutto perchè conosco Montella. Un allenatore che ha un'idea di dominio del campo come Montella è un'idea di calcio difficile. Funziona quando tutto si incastra bene, quando hai dei tempi di circolazione di palla sincronizzati. Ora con Andrè Silva e Kalinic dovrà essere per forza più verticale. Però sta vincendo le partite che doveva vincere e scoprendo i suoi limiti. Le romane ad oggi sono più forte del Milan, l'obiettivo è arrivare in primavera con le distanze assottigliate. Ricordiamo che il Milan l'anno scorso è arrivato a 25 punti dalla Champions. Ha costruito una squadra più forte, che sarà migliorabile solo con uno o due campioni per stagione. Il Milan è un cantiere aperto, ma nel calcio, se non vinci, te li fanno chiudere prima. Montella è uno di quegli allenatori che se scegli, poi lo fai lavorare".

Poco fa ha parlato di 'derby di uomini e non di squadre'. Chi possono essere i giocatori decisivi per l'esito della partita?
"Icardi sta andando nella zona statistica. E' troppe partite che latita e un attaccante come lui passa poco tempo fuori dai tabellini delle partite. Spalletti, secondo me, si aspetta moltissimo da Candreva e Borja Valero, una transizione più veloce e efficace, meno 'masticata'. Per quanto riguarda il Milan per me Suso è un giocatore che, soprattutto se gioca prevalentemente largo a destra, può essere un duello vinto dal Milan sia che giochi Nagatomo che Dalbert".