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Buriani (ex dirig. Milan): "Aubameyang lasciava intravedere le doti, ma la squadra era piena di campioni. Bacca? Non è un fuoriclasse"

ESCLUSIVA MN - Buriani (ex dirig. Milan): "Aubameyang lasciava intravedere le doti, ma la squadra era piena di campioni. Bacca? Non è un fuoriclasse"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 15 agosto 2017, 18:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi

Ruben Buriani ha indossato i colori rossoneri in diverse vesti nel corso della sua carriera, sia da calciatore - a cavallo tra gli anni '70 e '80 - sia da dirigente, ricoprendo il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile del Milan per diversi anni. La redazione di MilanNews.it lo ha contattato per chiedegli un giudizio sulle ultime operazioni in entrata e in uscita, con un occhio di riguardo a Pierre-Emerick Aubameyang, presente nella Primavera del Diavolo proprio in concomitanza con Buriani.

Bacca è virtualmente un giocatore del Villarreal, giusto cedere l'attaccante colombiano?
"La società avrà fatto le proprie valutazioni e parlato anche con il ragazzo stesso. Se non rientrava più nei piani della società hanno fatto bene a lasciarlo andare dove troverà più spazio. Secondo me non ha dimostrato di essere un campione in questi due anni. I gol, però, li ha fatti. In una squadra come il Milan dell'anno scorso non era un giocatore adatto. Il Villarreal è una buona società e credo abbia tutto il modo di rifarsi".

Kalinic, invece, sarà il prossimo colpo in entrata del Milan: può sorprendere rispetto alle aspettative - non altissime - che ripongono in lui i tifosi?
"Io credo di sì, per quello che ha dimostrato alla Fiorentina in questi anni e anche prima. Mi sembra che sia un ragazzo sveglio e svelto, ha qualità dentro l'area. D'altronde, non ci sono in giro tantissimi attaccanti top e chi li ha se li tiene ben stretti. O se no si fa come il Paris Saint-Germain e si va a prendere Neymar a cifre stratosferiche".

Aubameyang potrebbe fare al caso del Milan se il Borussia Dortmund dovesse aprire alla cessione?
"Beh, Aubameyang al Borussia Dortmund ha dimostrato di essere un attaccante prolifico in area e i gol li sta facendo ancora. Credo sia un ragazzo estremamente interessante sotto tutti i punti di vista. Però è chiaro che a certe valutazioni che danno io starei attento. Non è detto che in Italia riesca a fare ciò che sta facendo in Germania. Le aspettative sarebbero altissime. E' tanto tempo che lui non gioca nel calcio italiano, a differenza di Kalinic".

Lei lavorava con il settore giovanile del Milan quando Aubameyang giocava nella Primavera rossonera. Cosa ci può dire su di lui?
"Io sono arrivato nel momento in cui il ragazzo era già lì e prima c'era Catilina, che era suo fratello. Si vedevano le attitudini, aveva un grande scatto e facilità di corsa e davanti alla porta sbagliava difficilmente. Si intravedevano le potenzialità di questo ragazzo, però il Milan allora aveva fior fior di attaccanti e non aveva tempo di aspettarli, esattamente come successo con Coco, Oddo, per fare altri esempi di giocatori che si sono affermati altrove per poi tornare al Milan. Sapevamo che fosse difficile portarli in prima squadra allora, come invece è stato più semplice negli anni più recenti".

Lo considera un errore averlo lasciato partire?
"Purtroppo solo chi lavora sbaglia e sui ragazzi è ancora più complicato, perchè possono intervenire migliaia di variabili nella valutazione di un giocatore. Io ero il responsabile tecnico e andavo fisicamente sul campo, mentre Braida era responsabile del settore giovanile. Si tratta anche di momenti. Paloschi è un ragazzo del nostro settore giovanile che è entrato al Milan in una partita contro il Siena e ha fatto gol all'esordio dopo 1 minuto. Il Milan ne ha sfornati tanti di giocatori che poi hanno fatto più o meno fortuna altrove. Difficile dare la colpa a qualcuno per Aubameyang".

Dove può arrivare questo nuovo Milan?
"Spero che il Milan arrivi il più in alto possibile. Anche se assemblare 10-11 giocatori nuovi non è facile, sarà un compito abbastanza arduo per Montella. Mi auguro che si ambientino subito e trovino la miscela giusta. Gli investimenti son stati fatti e adesso tocca a loro, le maglie in campo li hanno loro".