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Carobbi: "Non credo che Berlusconi venda il Milan così facilmente, spero non vada a chi pensa solo al marketing"

ESCLUSIVA MN - Carobbi: "Non credo che Berlusconi venda il Milan così facilmente, spero non vada a chi pensa solo al marketing"MilanNews.it
© foto di Pietro Mazzara
domenica 19 giugno 2016, 21:00ESCLUSIVE MN
di Valentino Cesarini

Stefano Carobbi, ex terzino alla corte di Arrigo Sacchi, è stato intervistato ai microfoni di Milannews.it, in occasione del Triangolare di Beneficenza disputato a Coverciano fra la sua Fondazione (Carobbi-Ceregatti), Fondazione Claudio Ciai e Vecchie Glorie Viola.

Partiamo dalla Nazionale. Due gare ed altrettante vittorie che ci hanno regalato il primo posto nel girone. Nessuno si aspettava una Nazionale cosi...

“Nelle competizioni europee e mondiali l’Italia è sempre una delle favorite, perché ha anima, cuore e grinta. Inoltre ha un allenatore che trasmette proprio questo ai suoi ragazzi: è una bella miscela per i giovani che vogliono crescere”.

Passiamo alla questione rossonera: lei ha fatto parte del Milan di Sacchi, quando dominavate in tutto il mondo. Cosa manca ai rossoneri oggi per tornare quelli di un tempo?

“Manca il Presidente... E’ il valore aggiunto perché lo considero il pilastro della società e della squadra. Purtroppo per vari motivi non può essere presente come lo era prima, e i risultati si vedono”.

Cosa ne pensa della trattativa fra Berlusconi e i cinesi per la vendita della società?

“Per me sarà dura che il presidente venda il Milan così facilmente, perché è una persona orgogliosa e non credo che voglia lasciare da perdente. Spero per il Milan e per tutti i suoi fantastici tifosi che la società, se dovesse essere venduta, non vada in mani che pensino solamente al marketing”.

Lei ha avuto la fortuna di giocare con tantissimi campioni, in particolare con Marco Van Basten. Che ricordo ha del “cigno di Utrecht”?

“Sono arrivato al Milan a 25 anni. Mi mettevo lì a guardarlo, perché per me era un’icona e un grandissimo professionista. Aveva una tecnica divina, quando correva era bello da vedere, come Antognoni a Firenze. E’ stato un onore e un piacere giocare insieme a Marco Van Basten. Purtroppo gli infortuni alla caviglia ce lo hanno tolto prima del tempo, perché avrebbe potuto giocare ancora diversi anni”.

Lei ora fa il mister, allenando la Colligiana in Serie D. Che differenza c’è fra stare in panchina e stare in campo 90’?

“Sono due emozioni bellissime, ma diverse, che solo il calcio sa darti. E’ molto più difficile allenare, perché sei fuori e pensi alle cose che devono essere fatte in campo, senza poter entrare...”.

Concludiamo con la giornata di oggi (sabato 18 giugno). Tante persone, tanti ex calciatori per aiutare la gente più sfortunata...

“E’ stata una splendida giornata, dove ci siamo divertiti e siamo stati veramente bene. Avevamo iniziato quasi per gioco, con la paura che magari non riuscisse, invece la gente ha risposto molto bene. Speriamo di aiutare più persone possibili”.