Colantuono: "Per nulla stupito dall’exploit di Bonaventura, può arrivare a 10 gol stagionali"

Dopo la vittoria di ieri sera col Napoli, la redazione di MilanNews.it ha intercettato Stefano Colantuono, allenatore dell’Atalanta che conosce molto bene Jack Bonaventura, autore di una grande gara e del gol del 2-0.

Mister è sorpreso dell’impatto del suo ex giocatore sul Milan?
“No, non sono sorpreso affatto perché il giocatore lo conosco molto bene, so quali qualità ha a livello tecnico, ma soprattutto a livello umano, perché è un ragazzo molto serio, sereno e tranquillo. Non avevo dubbi sulla buona riuscita del suo trasferimento al Milan”.

Un giocatore giovane potrebbe risentire del passaggio da una squadra più piccola ad una grande. Jack sembra anche migliorato. Secondo lei è davvero cresciuto rispetto all’anno scorso oppure è la dimensione rossonera che amplifica le sue prestazioni?
“Credo che Jack stia facendo quello che ha fatto all’Atalanta, né più, né meno. Tenete presente che all’Atalanta in questi anni abbiamo fatto dei campionati di medio-alta classifica, anche se poi non è risultato perché nell’ultima stagione avevamo -6 di penalizzazione, per cui credo sia stato anche abituato a giocare un certo tipo di partite. Poi è chiaro che misurarsi quotidianamente con giocatori molto forti lo ha di certo aiutato a crescere ulteriormente, però era già pronto nella passata stagione per un salto di qualità”.

Tra l’altro il gol di ieri sera ricorda molto quello che ha segnato l’anno scorso contro l’Inter…
“Sì, lui è un giocatore che parte da quella posizione, poi si accentra per andare a ricevere il cross. Di quelle situazioni lì anche con noi in passato ne ha avute parecchie, è un giocatore specializzato in quel ruolo”.

Quanti gol può segnare un giocatore così abile negli inserimenti? Dove può arrivare?
“Negli anni passati ha fatto sempre i suoi 7-8 gol. È chiaro che, in una squadra di categoria superiore come il Milan, Jack possa migliorare il suo bottino personale arrivando anche ai 10 gol”.

Da jolly qual è Bonaventura, la collocazione ideale in campo secondo lei?
“Negli ultimi anni l’ho impiegato sempre da esterno sinistro. È stato fatto un lavoro importante, perché lui nasceva come trequartista o addirittura come mezz’ala. Quindi è stato collocato in quella posizione e ha fatto molto bene perché è uno dei pochi esterni che riesce anche a sposare molto bene le due fasi, sia quella offensiva che quella difensiva in cui riesce anche a darti una mano”.