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Collovati: "Milan e Inter, il dominio è finito. Basta parametri zero, i cicli si aprono con giocatori del vivaio"

ESCLUSIVA MN - Collovati: "Milan e Inter, il dominio è finito. Basta parametri zero, i cicli si aprono con giocatori del vivaio"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 12 novembre 2014, 18:00ESCLUSIVE MN
di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha contattato Fulvio Collovati, doppio ex di Milan e Inter, in vista del derby che arriverà dopo la sosta per le nazionali.  

Sarà sicuramente un derby in tono minore, chi ci arriva meglio?

“In tono minore solo per la classifica, perché il derby è sempre il derby. Sono finti i tempi del dominio milanese e sono due formazioni che hanno problemi, la realtà è davanti agli occhi di tutti. Arriva meglio il Milan per diversi motivi. L’ambiente è più tranquillo e sereno, mentre quello dell’Inter di contestazione contro l’allenatore. Al Milan c’è Pippo che è amato dalla società, dai giocatori e tifosi”.

Sarà anche il primo per Inzaghi da allenatore, come valuti l’operatore di Pippo?

“Ci sta mettendo passione, entusiasmo, sta cercando di attuare un calcio più propositivo e meno difensivo. Se riesce ad aggiustare la fase difensiva penso possa disputare una buona stagione.”

La difesa del Milan subisce troppi gol, problema di qualità dei giocatori in rosa?

“Dipende da due cose. La prima è un discorso di protezione, perché non basta un solo uomo davanti la difesa se hai quattro giocatori che si propongono. Parlo di De Jong. Poi il secondo troppi errori individuali, non tanto di reparto, non riesco a capire come mai difensori alti 1,90 cm si fanno fare gol di testa con facilità. E’ un cosa che anche i tifosi se lo chiedono, un pò inconcepibile. Il Milan ha subito molto sotto questo aspetto”.

Qual è stato il derby più bello che ricordi da giocatore?

“Ne ho giocati tantissimi, ne ho vinti e persi tanti sia con il Milan che con l’Inter. I primi derby in rossonero sono stati quelli più emozionanti. Parlo dei derby dell’esordio nell’anno dello scudetto. Poi è chiaro che ci sono derby che vorresti dimenticare. Quando un difensore si fa fare gol dall’attaccate vorresti rimuoverlo, ma fa parte del gioco e delle 450 partite disputate in serie A”.

Come faranno Milan e Inter a tornare ai vertici in Italia e in Europa?

“La risposta più semplice è dire che si può tornare grandi con gli investimenti. Però presumo ci voglia molto tempo, bisogna tira fuori soldi e le squadre di serie A non ne hanno. Quindi la strada giusta resta la progettualità. Non mi riferisco solo al Milan, ma in generale, mi amareggia il fatto che si dice “punteremo sui giovani” poi scopri che si punta sui parametri zero. E’ solo aria fritta per i tifosi, arrivano trentenni e gente a fine carriera, questo non fa parte della parola progetto. I cicli più grandi sono nati con le risorse dei settori giovanili, quando sono usciti 4-5 elementi dal vivaio. Perché il ragazzo che nasce in un club ha addosso il sapore della maglia, il Dna che traspare, come quando nasci dal grembo della mamma, ti senti legato alla squadra. I cicli del Milan e dell’Inter sono nati con questi giocatori del settore giovanile”.

di @AntoVitiello