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Condò: "Senza Miha la squadra ha perso personalità. Berlusconi spinto dalla famiglia a cedere. E su Ibra..."

ESCLUSIVA MN - Condò: "Senza Miha la squadra ha perso personalità. Berlusconi spinto dalla famiglia a cedere. E su Ibra..."MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 18 maggio 2016, 17:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

A tre giorni dalla finale di Coppa Italia che potrebbe risollevare una stagione fallimentare per il Milan, la redazione di MilanNews.it ha contattato Paolo Condò. Con il giornalista di Sky Sport abbiamo parlato della partita contro la Juventus, delle differenze che ci sarebbero state con in panchina Mihajlovic, delle parole di mister Brocchi sull'ambiente Milan, di Ibrahimovic e della cessione societaria.

Partendo dalla finale, i pronostici sono nettamente sbilanciati a favore della Juventus. Che accorgimenti tattici dovrà utilizzare il Milan per contrastare la squadra di Allegri?
"E' difficile dirlo perchè la Juventus è molto più forte del Milan in questa squadra storica. E quindi non c'è una zona dove la Juventus ha dei punti deboli e il Milan dei punti forti. Io credo che la speranza del Milan possa essere legata a una distrazione della Juventus, che è difficile, perchè la Juve di questi ultimi anni ha sempre giocato tutte le partite al massimo. Se i due migliori giocatori del Milan, Bacca e Bonaventura, riuscissero a inserirsi in qualche maglia larga dei difensori della Juventus potrebbero colpire, anche se vanno a incontrarsi con una delle più forti difese del mondo. Il Milan probabilmente avrebbe bisogno di una partita che rimanga a lungo sullo 0-0 e poi assestare il colpo quando mancano 15-10 minuti e poi difendere quel risultato".

La domanda è volutamente provocatoria, questo Milan avrebbe avuto più chance con Mihajlovic in panchina?
"Il Milan con Mihajlovic ha giocato una buona partita contro la Juventus prima di essere esonerato, anche se ha perso comunque per i diversi valori in campo. Però aveva avuto una reazione. In sostanza le critiche che vengono mosse al cambio di allenatore è una cosa che non vuole coinvolgere Brocchi perchè sarebbe ingeneroso giudicare il suo futuro da quello che abbiamo visto in queste settimane. Però Mihajlovic con la sua grinta faceva sì che una squadra molto modesta e fragile dal punto di vista del carattere riuscisse in qualche modo a stare in piedi senza essere spettacolare e divertente. Aveva creato un minimo di personalità collettiva che si è disgregata quando lui è andato via. Dal punto di vista mentale con Mihajlovic la squadra avrebbe risposto, mentre ora lo stesso Brocchi ha perplessità su questo".

Proprio il tecnico rossonero ha rilasciato in queste ore delle dichiarazioni in cui definisce le aree del Milan come scollegate tra loro a differenza di quanto fosse in passato quando si remava tutti in un unica direzione. Cosa ne pensa di queste parole?
"E' un tema che viene trattato ormai da qualche anno da parte di chi dà uno sguardo critico dall'esterno alla realtà milanista. Deve far pensare che anche dall'interno, oltretutto da un allenatore che è appena stato messo lì da Berlusconi, sottolinei questo problema. Evidentemente anche lui si è scontrato contro questo, che è la madre di tutti i problemi del Milan e di tutto quello che sta succedendo dalla cessione di Thiago Silva e Ibrahimovic in poi".

A proposito di Ibrahimovic, negli scorsi giorni sono arrivate parole di forte apertura da parte dell'attaccante svedese e del suo agente, Mino Raiola.
 "Sono anni ormai che si dice torna Ibrahimovic, torna Ancelotti, torna quello, torna quell'altro. Perchè poi tornano sì, ma quelli scarsi. Di quelli bravi non torna mai nessuno. Io credo si debba guardare al futuro. Questa squadra non è un organico che ha bisogno di un solo fuoriclasse per centrare dei risultati. Questa è una squadra che va totalmente cambiata. Nell'ottica di un rilancio del Milan preferirei veder arrivare cinque bravi giocatori giovani rispetto a un vecchio campionissimo che ormai ha i suoi anni".

Per quanto riguarda la cessione societaria, invece, che idea si è fatto? Passerà la mano Berlusconi?
"Il Milan è una società importantissima e quindi presuppone un esborso grandissimo. Io credo che Berlusconi intimamente non abbia nessuna voglia di vendere il Milan, ma che sia spinto da tutta la famiglia a farlo e che si renda conto che per riportare il Milan ai livelli dove l'aveva già portato una volta, debba spendere talmente tanti soldi che è abbastanza irrealistico pensare che la cosa possa succedere. E' veramente una situazione personale molto difficile per Berlusconi".

intervista di @TRolfi