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Daino: "Milan, regna la confusione. Destro non si è ancora guadagnato il riscatto, il centrocampo è da rifondare"

ESCLUSIVA MN - Daino: "Milan, regna la confusione. Destro non si è ancora guadagnato il riscatto, il centrocampo è da rifondare"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
domenica 5 aprile 2015, 17:00ESCLUSIVE MN
di Alberto Vaneria

Destro, Milan e confusione in casa Milan. Questi i temi che abbiamo affrontato insieme a Daniele Daino, ex giocatore rossonero, e che segue da vicino le vicede del club di via Aldo Rossi.


Come valuti i primi mesi di Destro in rossonero? 
L’acquisto di Destro non è totale, bisogna vedere se il Milan eserciterà il diritto di riscatto. Può avere delle possibilità di rimanere al Milan. Se guardiamo le prestazioni, secondo me che sono suo stimatore, e considero Destro uno dei calciatori più forti nel panorama calcistico italiano, non si è ancora guadagnato la permanenza al Milan. 

Perché?
Non è stato messo in condizione fisicamente: il fatto che abbia giocato poco a Roma ha inciso sulle prime prestazione col Milan. Secondo me il sistema di gioco di Inzaghi non esalta le caratteristiche di Destro. Se punti su Destro come terminale offensivo devi sfruttare al massimo le sue qualità. E’ stato fatto tutto questo? No. Inzaghi non ha puntato su una situazione tattica congeniale al giocatore. Il Milan si basa molto su Menez, parliamoci chiaro.

I due non possono convivere insieme?
Sì, possono farlo. Menez potrebbe giocare dietro a Destro. Vedo Menez come un giocatore molto estroso, a tutto campo, che si va a prendere palla, va tra le linee. Lo vedrei molto bene con Destro, ma non in coppia fissa con lui. Vedrei bene l’attacco del Milan con Destro e dietro Menez. E sugli esterni giocare come Cerci e Bonaventura, non direi Honda: non mi piace. Fossi allenatore del Milan con me non giocherebbe mai.

Futuro in bilico, oltre che per Destro, anche per De Jong. Che ne pensi?
Il Milan ha bisogno di molta qualità a centrocampo, che è stato uno dei cancri in questa stagione e in quella passata. De Jong può liberarsi e andare a giocare in un altro club. Se personalmente dovessi essere il dirigente sportivo del Milan, farei partire l’olandese. Nel panorama europeo e italiano ci sono giocatori molto più validi a livello calcistico. A centrocampo farei una rifondazione.

 E alla fine cosa succederà? Partirà?
Penso andrà via. Ma c’è molta confusione a livello di allenatore, quindi pure nelle riconferme. Se non c’è l’input sulla guida tecnica, non si può capire quale sarà il futuro delle scelte nella composizione della squadra. E’ tutto molto confuso, non si capisce bene. Anche a livello societario: non si capisce se Berlusconi venderà la società. C’è confusione. La contestazione della Curva Sud e dell’AIMC ne è la testimonianza. Anche i tifosi stessi, che hanno sempre seguito il Milan e mai contestato veemente, sono stufi di questa poca chiarezza. La scelta di rinnovare a De Jong o meno è l’ultimo dei problemi del Milan. Ora ci sono altri tipi di interessi. Non si sa chi sarà l’allenatore. Il primo passo è la guida tecnica: è stato ufficializzato Inzaghi per l’anno prossimo? No, nonostante abbia ancora un contratto. Ma la società non si è mai espressa. Per sostituire De Jong ci vuole più di un giocatore. Ma ripeto: prima di fare nomi occorre che si faccia chiarezza per la questione panchina.

Ricollegandoci a Destro, la stessa cosa vale per lui…
Queste ultime partite possono essere fondamentali per lui. La scelta dell’allenatore determinerà pure la riconferma di Destro. Ovviamente influirà molto la scelta dell’allenatore. E’ la guida tecnica che farà molto. 

@AlbertoVaneria