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Di Gennaro: "Dalla metà campo in su manca qualità. I tifosi del Milan devono avere pazienza"

ESCLUSIVA MN - Di Gennaro: "Dalla metà campo in su manca qualità. I tifosi del Milan devono avere pazienza" MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
sabato 24 gennaio 2015, 17:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Antonio Di Gennaro, ex giocatore di Verona e Napoli, nonchè vice-allenatore nel Milan allenato da Fatih Terim nel 2001.

Quali sono secondo lei le cause di questo momento difficile che sta attraversando il Milan?
"E' una squadra che negli anni ha perso un po' di qualità, quindi per ritornare a certi livelli è normale che ci vorrà un po' di tempo. La rosa è quella e la classifica ora piange. Sembrava che a un certo punto, soprattutto dopo la vittoria con il Napoli e il pareggio con la Roma, Inzaghi avesse trovato un certo equilibrio e una certa solidità, soprattutto in difesa, poi qualcosa si è inceppato. Non c'è dubbio che dalla metà campo in su dei giocatori di qualità manchino. Ora come ora ci sono diverse squadre superiori al Milan, bisognerà vedere nel mercato di gennaio se e in quale reparto interverrà. E' normale che ci sia preoccupazione da parte del presidente e di tutto l'ambiente rossonero".

Inzaghi, dopo la partita vinta in Coppa Italia contro il Sassuolo, sembra aver rimesso in natftalina l'idea di schierare in avanti una punta centrale come Pazzini.
"E' una scelta che ha fatto già dalla prima partita contro la Lazio nel girone d'andata. Per certi versi è stata una scelta positiva, anche se poi viene sempre richiesta una punta dall'esterno. Il modulo che Inzaghi vuole è un sistema di gioco in cui ci sia una grande copertura difensiva, un centrocampo muscolare, a parte Montolivo, e in avanti senza punti di riferimento. Certo, si parla di un attaccante da inizio dell'anno: Torres ha fallito e Pazzini incontra delle difficoltà con questo modulo. Se in orbita Milan c'è il nome di Destro ci sarà un motivo".

Che Milan ci dobbiamo aspettare contro la Lazio?
"Un Milan che deve correre, aggressivo, concentrato in tutti i settori del campo, perchè la Lazio impone grande ritmo e tende a fare la partita. Ci vuole uno spirito diverso, magari rischiando anche qualcosa. Serve avere una mentalità offensiva - quando c'è la possibilità - grazie a Menez, Bonaventura, Cerci e grazie a qualche centrocampista che accompagni di più l'azione. La Lazio non è una squadra che si chiude dietro, ma cerca di imporre sempre il proprio gioco".

Come può uscire il Milan da questo momento di crisi?
"In questi casi di difficoltà, i risultati sono fondamentali. La prestazione passa in secondo piano, magari vincendo qualche partita anche giocando meno bene. Poi, il mercato di gennaio è un mercato difficile, perchè spesso si muovono giocatori che hanno giocato poco nelle proprie squadre di appartenenza. Se non fai risultato, oltre che domani, anche con la Lazio in Coppa Italia, poi si rischia una pesante ripercussione su tutto l'ambiente, perchè i punti di distacco in campionato incominciano a essere tanti e sfumerebbe anche l'ultimo obiettivo stagionale, non avendo le coppe europee".

In questi giorni avrà sentito sicuramente le dichiarazioni, alcune smentite, di Berlusconi. Che idea si è fatto della questione?
"Lui ha smentito, quindi non so se sono voci o notizie che vengono messe ad arte. Non credo per destabilizzare, perchè non credo che qualora fosse così, avrebbe problemi a dire che non è più intenzionato a tenere il Milan. E' normale che negli ultimi anni il Milan non ha potuto fare investimenti come era nel suo stile e quindi bisogna avere un po' di pazienza aspettando che anche la situazione economica globale migliori. In questo modo si potranno tornare a fare investimenti di un certo livello anche su giovani di prospettiva".