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Eranio: "Milan lento, i giocatori devono svegliarsi. Inzaghi? Se c’è da cambiare meglio farlo a giugno"

ESCLUSIVA MN - Eranio: "Milan lento, i giocatori devono svegliarsi. Inzaghi? Se c’è da cambiare meglio farlo a giugno"MilanNews.it
mercoledì 18 febbraio 2015, 20:30ESCLUSIVE MN
di Claudia Schiattone

Tra Empoli e Cesena, la redazione di Milannews.it ha contattato l’ex centrocampista rossonero Stefano Eranio per parlare del momento di difficoltà della squadra (e delle big in generale), soprattutto con le provinciali.

Sarri dopo la partita ha detto di aver visto il panico negli occhi dei giocatori del Milan. Aldilà di come la squadra è messa in campo, c’è un lavoro di testa che Inzaghi sta fallendo?

“Diventa difficile capire dove sono tutti questi problemi ed è evidente che la squadra che si vede giocare li ha. Quando non si vedono i risultati, tutto l’ambiente ti va contro, perché i tifosi vanno allo stadio per vedere la propria squadra vincere.  Anzi, non tanto vincere, quanto poter avere la supremazia, soprattutto quando si gioca in casa, di una squadra libera da qualsiasi problema per poter cercare di vincere. Purtroppo quando ci sono un insieme di problemi, da sempre, il capro espiatorio è l’allenatore. Diventa difficile anche cambiare 25 giocatori e confermare l’allenatore. In questo momento il lavoro che sta facendo Inzaghi forse non viene percepito dalla squadra e si vede uno spettacolo non all’altezza di quello a cui è abituato il popolo milanista”.

In caso di fallimento col Cesena, si vocifera di una sostituzione in corso con Tassotti traghettatore. Servirebbe a qualcosa adesso un cambio simile?

“Io farei come sta facendo ora lo società, ossia spalleggiare l’allenatore convincendo l’ambiente e i giocatori che devono darsi una svegliata cercando di fare il massimo. Di certo i giocatori non scendono in campo volendo fare brutte figure, ma è giusto lasciare così com’è fino a fine anno, sperando che poi qualcosa cambi. Se c‘è da cambiare, sarebbe meglio cambiare per la prossima stagione”.

Gli infortuni non aiutano…o è una “scusa”?

“Bisogna vedere anche l’entità degli infortuni, non vorrei che alcuni giocatori fingessero di sentirsi male. Quelli che stanno fuori sono i più importanti, quelli che potrebbero salvare la situazione, invece c‘è bisogno di tutti. Questo è il sintomo di quello che è il Milan oggi, perché il giocatore non va in campo rilassato, tranquillo e questo è uno stress talmente alto che poi rischi di farti male facilmente. Si sa che quando le cose vanno male, va tutto male e, nello stesso tempo, c’è qualcuno che non è abituato a certi palcoscenici che tira indietro la gamba nel momento in cui c’è bisogno. Spero non sia davvero così, ma a volte lo stress mentale, soprattutto in Italia, porta a quello che stiamo vedendo. Secondo me stanno faticando molto di più di quando il Milan giocava ad alti livelli e riusciva a vincere, perché in questi momenti la squadra dà tutto ma non riesce ad uscire da una situazione sempre più drammatica”.

Si vede l’assenza di gioco e di qualità a centrocampo. È solo l’assenza di un giocatore come Montolivo oppure, alla luce di chi gli sta intorno, non farebbe tanto la differenza?

“Montolivo potrebbe fare la differenza in un organico dove si sta bene fisicamente e mentalmente. Riccardo è un grande giocatore, purtroppo ha avuto un grave infortunio. Per l’esperienza vissuta anche da me, quando entri c’è tanto entusiasmo dopo che non giochi per tanto tempo, che le prime partite le fai bene, poi c’è un calo fisico normale perché quando ti manca la partita, purtroppo non riesci a trovare la condizione giusta; perlopiù in un Milan che non funziona. Però se dovessi fare un nome per il futuro del Milan, è sicuramente quello di Monolivo come anche Bonaventura, Antonelli e De Sciglio. Anche Mattia, quest’anno non sta giocando, ma anche lui messo in una squadra che funziona, fa la sua parte e bene. Se ci si aspetta qualcosa in più da lui che è giovane in un marasma del genere, è più facile che venga risucchiato dall’anonimato”.

Bisogna avere paura anche del Cesena? Domenica lo abbiamo visto mettere in difficoltà la Juventus, anche sul piano fisico. I difensori erano spesso in affanno contro il loro attacco…

“Per loro queste sono finali, soprattutto quando giocano con squadre sulla carta più forti. Lo sanno benissimo che devono dare il 200%, perciò sono le partite più difficili. Vedi il Cesena in classifica penultimo, ma contro la capolista ha fatto vedere che è in grande salute. In questo momento il Milan rischia anche con le squadre sulla carta più deboli, anche perché mentalmente e fisicamente non ha l’energia giusta per battere l’avversario. Ci sono tanti problemi e anche un po’ di sfortuna perché si fanno pochi gol e alla prima azione si fa un errore grossolano in difesa e prendi gol. Il Milan deve lavorare tanto in settimana cercando di aumentare il passo perché va troppo piano per cercare la rincorsa almeno per un posto in Uefa, e allo stesso tempo le altre sono tutte organizzate, anche quella che rischia di retrocedere. Se poi trova la giornata giusta e fortunata anche questa puoi perdere”.