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Festa: "Trattativa congelata per il rifinanziamento con Merrill Lynch. Elliott? Già in primavera si saprà il futuro del club"

ESCLUSIVA MN - Festa: "Trattativa congelata per il rifinanziamento con Merrill Lynch. Elliott? Già in primavera si saprà il futuro del club"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 4 novembre 2017, 19:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La questione societaria del Milan sta tornando a tener banco negli ultimi giorni, con tanti quesiti che ci si pone per quanto riguarda il futuro del club rossonero, ora nelle mani di Li Yonghong. Per provare a fare chiarezza, la redazione di MilanNews.it ha contattato Carlo Festa. Con la firma de Il Sole 24 ore abbiamo parlato della possibilità che il debito contratto con Elliott venga rifinanziato, del voluntary agreement che dovrà essere presentato a breve alla UEFA, del Congresso del Partito Popolare Cinese, ma anche di possibili scenari futuri che riguardano il futuro del club.

I dirigenti del Milan parlano di debito facilmente rifinanziabile, mentre, invece, altre fonti parlano di difficoltà nel riuscire in quest'operazione. Qual è la sua versione?
"Bisogna distinguere i due debiti: c'è quello di poco più 120 milioni che ha il Milan nei confronti di Elliott, ma anche quello di 180 milioni della Rossoneri Sport (la società di proprietà di Li Yonghong, ndr) nei confronti del fondo americano. Il problema è che va rifinanziato tutto il debito. I 120 del Milan sono più facili da rifinanziare, perchè, essendo in capo alla società operativa, è più semplice per una banca internazionale dare nuove linee di credito a fronte degli asset del Milan. La restante cifra, invece, è più complicato. Per questo i manager del Milan dicono che sia semplice rifinanziare il debito, perchè parlano esclusivamente di quello contratto dal club di via Aldo Rossi. Tanto è vero che Merrill Lynch, banca americana con la quale c'è una trattativa abbastanza congelata, si è detta disposta a rifinanziare solamente i 120 milioni del Milan, perchè sul club ci sono delle garanzie come i diritti televisivi futuri e il marchio, che puoi mettere a pegno. Invece, per quanto riguarda i 180 milioni, serve mettere in pegno i beni personali di Li Yonghong, che però non si sa a quanto ammontino".

Quando si capirà qualcosa di più sulla concretezza della possibilità che il Milan finisca nelle mani di Elliott?
"Adesso no, non è possibile. In base all'accordo che hanno firmato, per finire ad Elliott occorre che al Milan manchi la continuità aziendale, ovvero non dovrebbero essere versati più i soldi per diversi mesi. Cosa che non sta accadendo, perchè Li Yonghong ha sempre messo i fondi in società. Il rischio che finisca ad Elliott non riguarda quest'anno, ma, eventualmente, l'anno prossimo".

Il Milan, però, tra circa una settimana dovrà anche dare delle risposte alla UEFA, presentando il proprio progetto per capire se verrà accettato il voluntary agreement.
"Il Milan ha rivisto molto al ribasso le proprie previsioni di introiti, che non sono quelle del piano che hanno definito con Elliott. Questo è stato fatto per venire incontro alle richieste della UEFA, che è più conservativa. Io penso che con il Fair play finanziario non ci dovrebbero essere problemi, perchè possono rivedere al ribasso le cifre e vendere qualche giocatore. Il debito di Elliott, in sè, non interessa alla UEFA. A loro interessa che costi e ricavi siano abbastanza bilanciati".

Qualche giorno fa c'è stato il Congresso del Partito Polare Cinese. Si è parlato anche di investimenti nel calcio?
"Nel Congresso del Partito Popolare Cinese di calcio non hanno proprio parlato, così come di Inter e Milan. Hanno dato una strategia globale per le aziende cinesi e all'interno di ciò sono compresi gli investimenti in alcuni settori considerati strategici come ad esempio l'energia, ma non l'intrattenimento. Men che meno il calcio".

Di conseguenza non dobbiamo aspettarci uno sblocco nel breve periodo delle famose restrizioni date dal governo cinese. nell'esportazione di  capitali. E' corretto?
"No. Questo, però, non vuol dire che i cinesi di Milan e Inter non potranno investire, ma che non potranno avere finanziamenti dalle grandi banche cinesi. Se si complica il reperimento di nuovi potenziali soci? Questo vale per tutte le aziende che hanno base in Cina. Tutti i soci a partecipazione statale che Li Yonghong aveva detto di avere al momento del closing, non ci potranno essere. Non vale, però, per aziende con sede ad Hong Kong, ad esempio, perchè quella regione della Cina ha una legislazione speciale. Lì potranno essere ricercati nuovi investitori".

Qual è lo scenario più probabile secondo lei?
"Penso che in Primavera si vedrà se riusciranno a rifinanziare e si capirà già se la società finira ad Elliott o meno, perchè di solito un rifinanziamento non lo vai a chiudere all'ultimo, ma qualche mese prima. Per me, se non rifinanzia, posso prevedere due ipotesi: primo, che subentri un altro compratore, qualcuno che Elliott veda di buon occhio. Come scenario di fanta finanza, infine, non escluderei al 100% un ritorno sulla scena di Berlusconi che, nelle ultime uscite, sta tornando a parlare spesso di Milan, anche in toni negativi e in vista delle elezioni politiche. In questo caso si ricomprerebbe il Milan a una cifra molto inferiore a quella a cui l'ha venduta".