Fossati: "In scadenza col Milan? Sono stato contattato da diversi club. I rossoneri sapranno uscire da questa situazione"

Ricordate Marco Fossati promessa della Primavera rossonera nella stagione 2010-2011? Se già qualche anno fa il suo talento faceva pensare che lo avremmo presto rivisto sui campi più importanti, le prestazioni sfoderate quest’anno con la maglia del Perugia e l’interesse di alcuni club di Serie A sembrano confermarlo. Il monzese classe ’92 infatti è cresciuto particolarmente durante l’ultima stagione, merito forse del cambio di ruolo definitivo che lo ha visto arretrare di qualche metro in campo. La Redazione di Milannews.it lo ha contattato per sapere qualcosa di più su questa svolta e sulla stagione che potrebbe farlo sognare sempre più in grande.

Da seconda punta in passato e in Nazionale a "playmaker" al Perugia, il secondo ruolo è quello che preferisci?

 “Il ruolo che ricopro in campionato è decisamente quello che prediligo e che mi si addice di più, anche le prestazioni possono dimostrarlo”.

Infatti ti sei fatto notare per le ottime prestazioni. Come giudichi la tua stagione e quella del Grifo?

“Siamo in un momento cruciale della stagione. Fino a questo momento è stata positiva, ma ci manca il passo finale: centrare i play off. Per quanto riguarda il mio campionato invece posso affermare di aver avuto modo di crescere notevolmente, anche se non si finisce mai di migliorare”. 

L’annata del Milan invece non è stata delle migliori e ora sembrano profilarsi alcuni cambi ai vertici…

 “Dirigenti come quelli del Milan sono esperti professionisti che sanno come gestire al meglio ogni situazione, quindi mi sento di dire che non hanno bisogno di consigli. Le eventuali novità ai piani alti invece non sono cose che mi riguardano”. 

Il tuo contratto col Milan scade a giugno e si è già parlato di interesse da parte di squadre di A (Genoa, Fiorentina) dove ti vedi in futuro?

 “Sono stato contattato da diversi club che hanno mostrato interesse nei miei confronti, ma preferisco ponderare con calma perché è più importante il progetto sportivo che intendono intraprendere con me piuttosto che il blasone del club”.