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G.Galli: "Milan imbarazzante, passeggiata per l'Atalanta. Errore Donnarumma? Nessuno difende, poi facile incolparlo"

ESCLUSIVA MN - G.Galli: "Milan imbarazzante, passeggiata per l'Atalanta. Errore Donnarumma? Nessuno difende, poi facile incolparlo"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
martedì 26 dicembre 2017, 10:00ESCLUSIVE MN
di Daniele Castagna

Natale a Milanello ed Atalanta alle spalle, il Milan prova a ripartire. Gli zeri punti tra Hellas e Dea sono durissimi colpi al cuore del Diavolo, ma c’è un finale d’anno tutto da scrivere. In soli tre giorni, i rossoneri vivranno le emozioni di un derby di TIM Cup e la trasferta storicamente proibitiva di Firenze, due scontri diretti per tornare protagonisti. Per commentare gli argomenti più caldi, la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Giovanni Galli, ex portiere milanista campione d’Italia, d’Europa e del Mondo tra il 1986 ed il 1990.

Sig. Galli, a due giorni di distanza la sconfitta di San Siro è ancora negli occhi. Un commento su Milan-Atalanta?

“Parto dalla fine, dagli ultimi minuti di partita, l’Atalanta era in completo controllo, dominante, come se stesse passeggiando al Meazza. Prima invece mi era parso di vedere un buon Diavolo, partito benino ma sfortunatissimo. Non gli gira giusto praticamente nulla. Conclude tanto verso la porta ma non trova mai il gol fra tiri murati ed errori grossolani, mentre l’avversario al primo tentativo punisce”.

Quindi lei appartiene al partito del 'Milan sfortunato'?

No, affatto. La mia era solo una premessa. Detto del momento negativo e degli episodi che non arrivano, parliamo di una squadra imbarazzante. Sotto tutti i punti di vista. Anche sabato ho visto giocatori senza personalità, la completa assenza di guide carismatiche e tecniche in campo, un aspetto gravissimo e che mi preoccupa molto”.

Parlando di episodi, la partita cambia sulla ribattuta di Donnarumma e conseguente gol di Cristante. Da ex portiere, come spiega l’errore del classe ’99?
La scelta degli uomini in barriera non la commento, sarà stata frutto di dinamiche interne che non posso conoscere. Mentre sull’effettivo intervento, se vogliamo tornare al giochino del dito puntato su Gigio facciamolo pure… Ormai vale tutto e si salva pochissimo. Cosa poteva fare più di così? C’è un atalantino che colpisce completamente solo di testa a forse un metro da lui. Chi lo ha lasciato? Chi lo doveva marcare? Perché Abate nemmeno lo guarda? Perché Bonucci non lo prende? Sono queste le cose che mi chiedo io. È stato completamente dimenticato davanti alla linea di porta, poi incolpare il ragazzo tra i pali diventa veramente troppo comodo. Quasi un alibi per i difensori. Donnarumma ci ha provato, ci ha messo certamente del suo lasciandosi sfuggire il pallone ma è solo l’ultimo passaggio di una catena di errori gravi dopo errori gravi”.

In senso generale, quanto sta pesando sul ragazzo il nuovo caso rinnovo con tanto di fischi e contestazione?

“Lasciamo perdere l’episodio contro l’Atalanta, guardiamo l’insieme di cose intorno a Donnarumma. Vedo una serie di sbagli pesantissimi in praticamente qualsiasi cosa, e non salvo nessuno. Parliamo di una situazione con molteplici colpevoli. Non mi interessa fare i nomi, ma nei confronti di questo talento sono stati fatti errori preoccupanti, partendo dalla gestione ed andando avanti”.

Singoli a parte, il Diavolo è chiamato a rialzare la testa nel derby di TIM Cup. Chi arriva meglio tra Milan ed Inter?
I ragazzi di Gattuso stanno peggio, ma anche i nerazzurri mi sono sembrati in difficoltà in queste ultime partite. Potrei quasi definirlo il derby del ‘non ci resta che piangere’. L’Inter è avanti praticamente in tutto, deve solo riprendersi da questo doppio passo falso ma forse questo è il momento giusto per affrontarla perché la condizione non mi pare eccellente”.

Calendario durissimo per i rossoneri. Dopo la stracittadina c’è subito la Fiorentina al Franchi. Viola in ripresa? Che gara si aspetta?

“La formazione di Pioli ha azzeccato il passo giusto recentemente, il Milan può avere delle possibilità solo se ritrova l’equilibrio mentale. Mi spiego meglio. Alla base di tutto c’è la testa dei giocatori che, al momento, hanno paura e vanno in campo spaesati. Non ci sono guide, non ci sono leader a cui affidarsi ed il resto del gruppo è intimorito, anche i ‘big’ si sono persi”.