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Ielpo: "Colpe della dirigenza ma anche di Inzaghi, troppi moduli ed interpreti cambiati"

ESCLUSIVA MN - Ielpo: "Colpe della dirigenza ma anche di Inzaghi, troppi moduli ed interpreti cambiati"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
mercoledì 18 marzo 2015, 21:00ESCLUSIVE MN
di Nicole Gomena

Dopo la sconfitta di lunedì sera contro la Fiorentina, e la rinnovata fiducia a Inzaghi, è raro trovare qualcuno che non si chieda come squadra e Mister possano cercare di recuperare i troppi punti persi in questo 2015. Il match di sabato contro i sardi di Zeman intanto si avvicina ed entrambe le squadre, in astinenza da vittoria, tenteranno il tutto per tutto nella speranza di portare a casa i tanto agognati tre punti. A questo proposito la redazione di MilanNews.it ha contattato Mario Ielpo, ex portiere rossonero nonché protagonista del Cagliari della stagione ’92-’93, che ha condiviso con noi anche un punto di vista sui prossimi avversari.

Ci dia un suo parere sul Milan di questa stagione e sul periodo in cui si trova.

“Direi che la squadra a questo punto si può considerare esclusa dalla corsa per la conquista di un posto in Europa. Quello che sta passando il Milan è un momento di transizione anche dal punto di vista dei cambiamenti societari”.

Quali sono le cause di questo flop?

“E’ mancata in primo luogo una chiarezza di indirizzo, non si è seguita una strategia precisa e cambiare modulo ed interpreti più volte ogni partita è sbagliato. Troppo spesso inoltre, si è giocato con un modulo difensivo in cui tutti i giocatori erano puntati all’attacco e tra questi credo che non riesca nemmeno ad individuarne i titolari. Ci ritroviamo davanti a segnali che porteranno ad un inevitabile cambiamento in futuro”.

Non sembra essere tra coloro che si schierano dalla parte di Inzaghi…

“Le responsabilità sono proporzionali al ruolo ricoperto, quindi sono prima di tutto dei dirigenti. Inzaghi non è stato messo nelle condizioni di far rendere al massimo la squadra vista la poca esperienza sommata al periodo complicato nel quale gli è stato affidato l’incarico. Tuttavia anche lui ha le sue colpe, sembra infatti che lungo il percorso si sia un po’ perso”.

L’ultima sconfitta può portare ad avere una grinta maggiore per tornare alla vittoria?

“A mio parere grinta e voglia di fare bene non sono mai mancate, il problema rimane la confusione nella gestione delle partite. Il ritratto di questa situazione è Mexes che ha sempre dato il massimo, però in alcune gare tende a perdere il senso della posizione o cerca di portare a casa il risultato da solo, dal girone d’andata le cose non sono cambiate e la squadra continua a non avere certezze”.

Sabato il Milan incontrerà il Cagliari, da ex di entrambe le squadre, che partita si aspetta?

“E’ difficile fare un pronostico anche perché Zeman non ha mai amato subentrare ad altri allenatori in quanto preferisce dare un’impostazione precisa alla squadra sin da inizio campionato. Non saprei quindi se aspettarmi la tipica squadra del boemo, tutta all’attacco, o una formazione più difensiva dato che è proprio quest’ultima che i rossoneri sembrano soffrire maggiormente. Dal Milan mi aspetto invece di vedere aggressività e voglia di imporre il proprio gioco dal primo minuto”.