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Ielpo: "Con la Juve avrei messo Silva molto prima. Bonucci e Biglia in difficoltà fisica. E su Kalinic..."

ESCLUSIVA MN - Ielpo: "Con la Juve avrei messo Silva molto prima. Bonucci e Biglia in difficoltà fisica. E su Kalinic..."MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 30 ottobre 2017, 17:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Mario Ielpo. Con l'ex portiere rossonero abbiamo parlato del Milan visto contro la Juventus, soffermandoci in particolare sul problema della finalizzazione dei rossoneri e sui cambi di Montella, ma anche del futuro del tecnico e delle difficoltà che stanno incontrando Bonucci e Biglia.

Concorda con Montella, che ha visto dei sensibili segnali di miglioramento da parte del Milan contro la Juventus e nelle ultime partite?
"Dal punto di vista dello spirito si è visto un miglioramento. Il merito maggiore di Montella credo sia quello di riuscire a dare ai giocatori la giusta mentalità: si impegnano, si vede che ci provano e che stanno con l'allenatore. Non vedo, però, dei grandi progressi. Il gioco che fa Montella, fatto di possesso palla e pochissimi tiri in porta, secondo me è controproducente. E' molto più redditizio giocare come la Juventus, cioè difendersi quando c'è da farlo e ripartire duri e tosti nella metà campo avversaria".

Come giudica i cambi di Montella nella sfida contro i bianconeri?
"Antonelli, che a me piace moltissimo e non capisco perchè sia scomparso dai radar da un anno e mezzo, è un cambio che non ho capito nel momento in cui devi rimontare. Io avrei tolto uno tra Borini e Calhanoglu e mettere subito Andrè Silva, che per me è più compatibile con Kalinic rispetto a Cutrone, che vedo più come un doppione del croato. E' anche vero, però, che Patrick non sbaglia mai lo spirito con cui entra in campo, in stile Locatelli al derby. In generale, comunque, secondo me servono delle gerarchie ben definite tra i titolari e anche tra le riserve. Una squadra che continua a cambiare interpreti fatica a trovare automatismi e ciò si ripercuote sull'affiatamento di tutta la squadra".

Domanda secca: con gli attaccanti invertiti il Milan avrebbe battuto la Juventus?
"Faccio io una contro-domanda. Montella quali giocatori pensa possano segnare giocando in questo modo? Suso non va in area di rigore, Calhanoglu praticamente quasi mai, Biglia neanche se ce lo portano. L'unico potrebbe essere Kessie, che all'Atalanta lo faceva. I due laterali della linea a cinque non ci vanno. Chiaro che una partita possa risolvertela l'attaccante fortissimo, ma a lungo andare non è così. Ci sono degli allenatori i cui centravanti, che si chiamino Kalinic o gente che non ha mai giocato fino a quel momento ad alto livello, che a fine anno fanno tantissimi gol".

I miglioramenti visti sono abbastanza per proseguire con Montella
"Non lo so, questo è difficile. Io voglio bene a Rino, anche se lo conosco poco, ma sarebbe una follia prenderlo in questo momento. Bisogna anche vedere quali sono le alternative prima di cambiare un allenatore. Detto questo il calcio di Montella non mi sembra pragmatico. A prescindere dal numero dei tiri in porta buono del Milan, i rossoneri fanno fatica a creare tante occasioni di gol. E, ancora, se Donnarumma è uno degli ultimi per percentuali parati o è scarso - ma non mi sembra proprio - o gli arrivano dei tiri imparabili. Dipende tutto da come difendi, Higuain è stato bravissimo ma si è liberato in tanto spazio. Rodriguez avrà sbagliato sul secondo gol, ma i centrocampisti non l'hanno aiutato e l'hanno lasciato solo uno contro uno e Higuain è micidiale in queste situazioni".

Come si spiega questo periodo di grande appannamento da parte di Biglia?
"Ha fatto una partita bruttissima. Visti Biglia e Bonucci, che sono i giocatori più deboli del Milan dal punto di vista fisico, penso ci sia un problema di carattere fisico. Se sei Kessie puoi anche arrivare direttamente dalle vacanze, entri in campo e sei in forma comunque perchè la natura ti ha dato quella forza. Se sei invece un giocatore che per rendere al meglio deve essere bene allenato, diventi uno che fa fatica a giocare. Un po' quello e un po' perchè quando va tutto male è difficile emergere".