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Incocciati: "Inzaghi, non abbandonare la speranza Europa. Menez? Grandi prestazioni ma è indisciplinato tatticamente"

ESCLUSIVA MN - Incocciati: "Inzaghi, non abbandonare la speranza Europa. Menez? Grandi prestazioni ma è indisciplinato tatticamente"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 26 marzo 2015, 22:00ESCLUSIVE MN
di Nicole Gomena

La redazione di Milannews.it ha contattato Giuseppe Incocciati, ex giocatore rossonero ed ora allenatore, per parlare delle tematiche più calde in casa Milan.  

Pausa utile per recuperare le forze e riordinare le idee?

“Sarà sicuramente utile a recuperare energie fisiche e mentali, soprattutto nel caso dei giocatori che stanno attraversando un momento di relativa stanchezza. Stessa cosa per gli allenatori che potranno approfittare per spingere di più l’acceleratore dal punto di vista fisico per mettere energie nei muscoli delle riserve che torneranno utili nel rush finale”.

Periodo che Inzaghi dovrà cercare di gestire al meglio…

“Il Mister ha il compito di centrare l’obiettivo Europa, ma sin dall’inizio si sapeva che non sarebbe stato facile. Soprattutto in questo momento la strada è in salita dato che la squadra ha perso troppi punti durante il campionato e dovrà quindi lavorare molto senza abbandonare la speranza. I problemi infatti non sono scomparsi: a centrocampo mancano elementi rapidi nella verticalizzazione del gioco ed escludendo De Jong, i giocatori vantano caratteristiche tanto simili da rischiare di pestarsi i piedi oppure, come nel caso di Montolivo, Muntari ed Essien, tendono a sviluppare il gioco troppo lentamente. E’ proprio questo ciò che sembra mancare, per fortuna poi ci sono alcune pedine che riescono a salvare il risultato grazie a capacità individuali che, se si presentassero più spesso, migliorerebbero di gran lunga la situazione”.

Bisognerà quindi lavorare sul mercato estivo?

“Dipenderà dall’allenatore che dovrà scegliere la linea da seguire per rinforzare la squadra. A questo proposito bisogna tenere conto che il calcio contemporaneo si basa su qualità, velocità ed imprevedibilità dei giocatori che devono scegliere la strada più breve arrivare alle conclusioni”.

Fino a fine campionato la rosa, però, non si può cambiare. Su quali nomi punterebbe quindi in questo finale? Van Ginkel, Menez e Mexes stanno facendo bene mentre De Sciglio sta per rientrare.

“Menez  regala grandi prestazioni, ma non riesce a ritagliarsi compiti legati a una disciplina tattica soprattutto in fase di possesso palla, fa superiorità numerica e dà quella buona percentuale di imprevedibilità che tuttavia non è sufficiente perché poi viene affiancato da giocatori come Honda, Cerci o Destro che non attaccano la profondità. Da milanista mi auguro che la squadra riesca a ritrovare prima di tutto il bel gioco, attraverso il quale si raggiungono risultati e che infatti è stato protagonista delle stagioni maggiormente vincenti dei rossoneri. Non dobbiamo dimenticarci però, che questo fattore è il risultato del lavoro di grandi allenatori e di innesti di qualità”.

Oltre che da Torres, il Milan si è separato anche da Niang e Saponara, scelta sbagliata?

“Saponara è tornato in un ambiente che apprezzo in quanto vanta una grande organizzazione e un gioco propositivo basato sul possesso palla, elemento maggiormente difficile da inserire in un contesto di equilibri. E’ molto più semplice essere disciplinati quando si tiene palla, ma io sono uno di quegli allenatori che sostiene il contrario: infatti preferisco far lavorare molto di più sulla fase di possesso palla all’interno della quale si sviluppano fantasia dell’individuo e atteggiamento propositivo, elementi che poi rispecchiano la vera essenza di un gioco nato per mettere la palla nella porta avversaria, il resto viene dopo”.

Tornando agli obiettivi di fine stagione, conviene cercare di conquistare l‘Europa o sarebbe meglio cominciare il prossimo campionato con meno impegni?

“Credo si debba cercare di realizzare l’obiettivo Europa in quanto la sua conquista innescherebbe una serie di situazioni positive. Per fare questo però bisogna prima di tutto affrontare al meglio gli avversari e per portare a casa punti non basta essere bravi, bisogna essere i migliori”.