esclusiva mn

Incocciati: "Milan, manca personalità. Troppi dubbi e doppioni nei reparti cardine. Via Mihajlovic? Giusto dargli tempo, ma non troppo"

ESCLUSIVA MN - Incocciati: "Milan, manca personalità. Troppi dubbi e doppioni nei reparti cardine. Via Mihajlovic? Giusto dargli tempo, ma non troppo"
lunedì 5 ottobre 2015, 14:01ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha contattato l'ex rossonero Giuseppe Incocciati per un analisi del Milan dopo sette giornate di campionato, alla luce soprattutto della débacle di ieri sera contro il Napoli.

Un KO inaspettato quello contro i partenopei, soprattutto per quanto riguarda la portata del risultato. Dove il Milan ha perso la partita?

"Come già espresso in altre occasioni, ci sono delle problematiche da risolvere quanto prima da parte di Mihajlovic: trequartista, Bacca o Balotelli, Montolivo o de Jong. In riferimento alla gara di ieri sotto l'aspetto fisico e anche quello della qualità il Napoli ha avuto due marce in più. Il Napoli ieri sembrava fosse di un'altra categoria. Abbiamo visto Insigne, che credo faccia fatica ad arrivare a 1 metro e 70, ha fatto comunque la differenza. E' un calcio che torna finalmente su canoni che sembravano ormai abbandonati, privilegiando la fisicità alla qualità".

La società, però, continua a ribadire che la squadra è da primi posti. Concorda con la visione societaria?

"La squadra vista ieri sera sicuramente no, perchè i giocatori del Milan peccano di personalità. Gli esterni fanno fatica a salire, i centrocampisti hanno dei tempi di gioco molto bassi e quindi gli attaccanti in questo momento soffrono questo tipo di situazione. Non è una squadra protesa in avanti, il Napoli giocava in avanti e il Milan correva indietro. Secondo me c'è anche un livello di preoccupazione da parte dei rossoneri. Il Milan deve recitare un ruolo da protagonista e giocare all'attacco, non una mentalità da provinciale".

Mihajlovic ora è chiamato a risollevare questa situazione. Quali sono i tasti che deve toccare il tecnico serbo per avere una reazione da una squadra che colleziona risultati negativi da 3 anni?

"E' sempre peggio. Il Milan fino a questo momento in termini di risultati sta facendo peggio del Milan dell'anno scorso. L'allenatore ha delle difficoltà perchè ha dei doppioni nei reparti cardine, dove c'è bisogno di serenità. Non ha giocatori che amano giocare in verticale, ma dei giocatori a cui piace ricevere il pallone e mantenere il possesso palla e quindi rallentano il gioco. Mihajlovic negli anni precedenti ha sempre giocato in verticale e giocatori che attaccano gli spazi sinceramente si fa fatica a vederli nel Milan e quindi la manovra rossonera risulta lenta e prevedibile".

L'allenatore, come spesso accade in queste situazioni, è finito sul banco degli imputati. Cambiare subito o dare ancora tempo a Mihajlovic, quale la giusta strada da seguire?

"Sono momenti particolari. Non so se sia un bene o un male cambiare. Io ritengo che quando si lavora in un ambiente nuovo c'è necessità di non mettere fretta agli allenatori. Chiaramente se si cambia come quando c'è stato il cambio Sacchi-Capello, ovviamente si fa meno fatica. Io credo sia opportuno lasciar lavorare in serenità Mihajlovic, però capisco anche il punto di vista della società che per motivi economico-sportivi non può rimanere fuori dall'Europa per un altro anno. E' un momento difficile, quindi la mia risposta da una parte, se parlo da tecnico, è quella di dare ancora tempo all'allenatore. Dall'altra parte, però, mi rendo conto che stiamo parlando del Milan, quindi di tempo non ce n'è tanto".

intervista di @AntoVitiello