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Jacobelli: “La proprietà ha onorato tutti gli impegni. Gattuso? Non ci potrebbe essere miglior allenatore sulla panchina rossonera”

ESCLUSIVA MN - Jacobelli: “La proprietà ha onorato tutti gli impegni. Gattuso? Non ci potrebbe essere miglior allenatore sulla panchina rossonera”MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 24 gennaio 2018, 12:02ESCLUSIVE MN
di Enrico Ferrazzi

Per commentare il momento del Milan, le voci sulla società e il lavoro di Rino Gattuso, la redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Sig. Jacobelli, nelle ultime settimane ci sono stati tanti rumors sul Milan e sulla sua proprietà cinese. Secondo lei il club rossonero è sotto attacco mediatico?

“Noi del corrieredellosport.it abbiamo iniziato a parlare del cambio di proprietà del Milan dal 14 aprile 2016, cioè un anno prima rispetto al closing. Io credo che ci si debba attenere ai fatti e i fatti dicono che è stata un’operazione da 740 milioni di euro, compresi i debiti che la nuova proprietà si è accollata, a cui vanno poi aggiunti i soldi spesi in estate sul mercato. Come ha detto l’ex presidente Silvio Berlusconi, la nuova proprietà cinese ha onorato tutti gli impegni. Ricordo che il 14 aprile 2017, in occasione del primo Cda, la prima cosa che venne fatta fu quella di liquidare 190 milioni di euro di esposizione del Milan con istituti di credito italiani. Quindi, tutte le voci e i rumors di queste settimane non fanno testo e vanno a cozzare con la realtà dei fatti. Tutti sanno che entro il 31 ottobre, il club di via Aldo Rossi dovrà restituire a Elliott i 300 milioni che il fondo americano ha prestato a Yonghong Li per chiudere l’acquisto del Milan, ma credo che Fassone stia lavorando bene per cercare di rifinanziare il debito o trovare nuovi partner finanziari. Nel frattempo, la squadra rossonera è in zona Europa League, ha buone possibilità di andare agli ottavi di Europa League, con il massimo rispetto per l’avversaria del Diavolo, ed è semifinale di Coppa Italia, quindi a mio avviso il Milan ha il sacrosanto diritto di essere lasciato in pace, di essere giudicato per quello che la squadra farà in campo e la società per quello che farà a livello di gestione e di bilancio. Quindi o ci sono riscontri oggettivi sullo stato di salute del Milan oppure bisogna attenersi ai fatti, che dicono che la nuova proprietà, che ha ereditati i debiti dalla vecchia gestione, ha intrapreso il cammino per risanare il bilancio della società milanista”.

Che giudizio dà al lavoro svolto finora da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli?

“Lo giudico in maniera molto positiva perché ricordo bene da dove sono partiti. Prima di questa nuova gestione, il Milan non ha vinto nulla negli ultimi anni, a parte la Supercoppa italiana a Doha. Prima di Montella, sulla panchina rossonera si sono susseguiti sei allenatori in 27 mesi, con risultati ben al di sotto delle attese. Non bisogna quindi dimenticarsi da dove arriva il Milan, in estate non ricordo critiche sulla campagna acquisti dei rossoneri. Quando cambi così tanto una squadra, è normale che sia necessario del tempo per amalgamare i nuovi arrivati”.

Intanto, sul campo, iniziano ad arrivare anche i risultati…

“Fin dal primo giorno, Gattuso ha dato uno spirito di gruppo importante ai rossoneri. Il lavoro di Rino va sostenuto e incoraggiato. Ora stanno anche arrivano i risultati, la vittoria di Cagliari è stata molto importante. Adesso ci sarà il triplo esame contro la Lazio, sarà un test significativo per capire a che punto è il Milan. Sono sicuro che Gattuso raccoglierà i frutti del suo lavoro. Io sono convinto che chiunque sarebbe arrivato al posto di Gattuso avrebbe avuto gli stessi problemi, nessun tecnico ha la bacchetta magica. Rino incarna perfettamente lo spirito del Milan, in questo momento non ci potrebbe essere miglior allenatore sulla panchina rossonera”.

Secondo lei, Gattuso può guadagnarsi la conferma anche per la prossima stagione?

“Nel calcio italiano si pensa sempre al dopo. Gattuso è il primo a sapere che verrà giudicato in base ai risultati che otterrà, cosa che succede a tutti gli allenatori. In questo momento, il Milan è in corsa al momento su tre fronti: in campionato è in lotta per l’Europa, è in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio ed è ai sedicesimi di Europa League, competizione che se viene vinta ti permette di qualificarti alla prossima Champions League”.

È d’accordo con la politica del Milan di non svendere i suoi giocatori sul mercato?

“Assolutamente sì perché questi giocatori sono un patrimonio del club da salvaguardare. Io non mi aspettavo un Milan protagonista a gennaio nel mercato in entrata dopo i tanti acquisti estivi. La squadra rossonera ha bisogno di trovare continuità di risultati positivi, i quali permettono di lavorare con serenità. Ecco perché la vittoria di Cagliari è importante, i rossoneri hanno fornito una grande prova di carattere. Spero che il Milan recuperi il prima possibile Andrea Conti, che l’anno scorso è stato il miglior esterno destro del nostro campionato. Con Conti, si vedrà un altro Milan. Il club rossonero non ha bisogno di altri acquisti in questo momento, mentre per ciò che riguarda le cessioni, se dovessero arrivare offerte allettanti, il Milan cederà quei giocatori in esubero, altrimenti se ne riparlerà in estate. La linea scelta dal ds Mirabelli è assolutamente condivisibile”.