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Paganini: "Ibra-Milan, perchè è possibile. Pallotta poco informato e preoccupato dalla forza del club rossonero"

ESCLUSIVA MN - Paganini: "Ibra-Milan, perchè è possibile. Pallotta poco informato e preoccupato dalla forza del club rossonero"MilanNews.it
© foto di Imago/Image Sport
sabato 29 luglio 2017, 20:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Paolo Paganini. Con il giornalista della Rai abbiamo parlato del botta e risposta tra Pallotta e Fassone, della vittoria del Milan sul Craiova, dei nuovi acquisti e di quelli futuri, con un possibile ritorno di fiamma per un ex ancora nel cuore dei tifosi del Diavolo.

Che idea si è fatto della discussione a distanza Pallotta-Fassone, con il presidente della Roma che ha chiesto scusa al dirigente rossonero?
"Secondo me Pallotta era poco informato. Ha avuto una reazione istintiva, di pancia, non basata su dati oggettivi che, giustamente, Fassone gli ha ricordato. In ogni caso il Milan per quello che ha fatto a livello di campagna acquisti entrerà nel novero delle squadre che si giocheranno qualcosa di importante ad alto livello nel prossimo campionato. E quindi sicuramente la Roma ha una rivale molto più agguerrita in più rispetto allo scorso anno e quindi vede minata la sua posizione dominante nei confronti dei rossoneri che ha avuto negli ultimi anni. Pallotta un po' di preoccupazione nei confronti del Milan credo ce l'abbia a livello di concorrenza".

Come ha visto il Milan di Montella nella sfida di giovedì contro il Craiova?
"Ho visto un Milan positivo, al di là del risultato. Non dimentichiamo che è una squadra che ha cambiato tantissimi elementi, inserendone diversi di qualità. Non è facile trovare i meccanismi giusti in poco tempo. Ha dimostrato che ha qualità e si intravedono già gli schemi di Montella. Da questo punto di vista la squadra non può che crescere".

Si aspettava un mercato così rivoluzionario e dispendioso da parte del Milan?
"Sicuramente mi aspettavo un mercato importante del Milan, ma non fino a questo punto. Il Milan è il club, dopo il Manchester City, che ha investito fino ad adesso di più sul mercato. Sono segnali significativi per far sì che la società torni al livello che merita. Indiscutibilmente il Milan è la regina del calciomercato a livello italiano. E non è ancora finita".

Qualche giorno fa su Twitter lei ha sganciato la bomba, dicendo che Zlatan Ibrahimovic potrebbe essere l'ultimo colpo di mercato del Milan. Come potrebbe incastonarsi uno scenario simile nella spaccatura instauratasi tra Raiola e il Milan dopo la vicenda Donnarumma?
"Io ero stato alla conferenza stampa a Montecarlo di Raiola su Donnarumma e lui aveva detto che se ci fosse stato Galliani Ibrahimovic sarebbe arrivato al Milan questa estate. Poi la situazione Donnarumma si è ricomposta in toto e quindi i rapporti tra Raiola e Mirabelli e Fassone si sono in qualche modo ricuciti. Sappiamo che Ibrahimovic ha il Milan nel cuore, così come la moglie ha la città di Milano. E sappiamo quanto sua moglie determini le scelte del marito. Quindi quanto mi è arrivato questo imput da parte di questo 'uccellino oltre confine', come ho scritto su Twitter, mi ha detto che potrebbe essere una soluzione per l'attacco rossonero, non dimenticando che il Milan non ha solo quello come potenziale obiettivo ma anche altri grandi attaccanti come Aubameyang, Diego Costa e lo stesso Belotti. Rispetto a tutti questi giocatori, o anche allo stesso Kalinic, è a parametro zero. Perciò bisogna stare un attimo sul 'chi va là' perchè, a mio avviso, sarebbe la ciliegina sulla torta di un mercato straoardinario".

Posto che Bonucci avrà il posto da titolare assicurato sia che si giochi a tre o a quattro dietro, quando tornerà Romagnoli in caso di modulo a quattro chi si siederà in panchina tra quest'ultimo e Musacchio, che sta impressionando nel pre-campionato?
"Se giocano a quattro io vedo più Musacchio che si possa accomodare in panchina. Il fatto che si possa decidere chi lasciar fuori tra un nazionale argentino o un nazionale italiano è sintomatico del tipo di campagna acquisti che abbia fatto il Milan, non soltanto per gli undici titolari, ma per tutta la rosa. Se il Milan, come ci auguriamo, andrà avanti in Europa League non diventerà più un problema se si alterneranno questi due tra campo e panchina".