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Pardo: “Non è questo il Milan che ha in testa Berlusconi, ai rossoneri serve un vero allenatore. Il paradosso della squadra di Inzaghi…”

ESCLUSIVA MN - Pardo: “Non è questo il Milan che ha in testa Berlusconi, ai rossoneri serve un vero allenatore. Il paradosso della squadra di Inzaghi…”
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 23 febbraio 2015, 14:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Antonio Vitiello

A margine dell’evento Gillette di questa mattina a Milano al quale ha partecipato Mattia Destro, la redazione di Milannews.it ha intervistato in esclusiva Pierluigi Pardo, noto giornalista e conduttore di Mediaset, per avere un suo parere sul momento del Milan. Ecco le sue parole:

La vittoria di ieri è stata importante per la squadra rossonera e per la panchina di Inzaghi.

“È una vittoria che evita il precipitare della situazione, anche se non mi sembra che questo sia ancora il Milan che hanno in testa Inzaghi, Berlusconi e Galliani. È ancora un Milan provinciale, di buono ieri c’è stato il risultato. Ieri ha mostrato una buona capacità di soffrire, ha giocato discreta prima mezz’ora, ma siamo lontani dagli standard di questo club. In questo momento qualsiasi vittoria per il Milan è una gran bella notizia, ma le prospettive devono essere diverse, lo sanno tutti, in primis Inzaghi”.

I continui cambi di modulo rischiano di mandare in confusione i giocatori?

“Il paradosso al Milan è che l’esplosione di Menez ha creato delle difficoltà agli attaccanti, che non riescono ad essere decisivi: ci è passato Torres, Pazzini e ora anche Destro. È un paradosso che il Milan debba giocare con il falso nove visto che la squadra rossonera è allenata da Inzaghi che è stato un grande attaccane e un grande goleador. Credo che si necessario trovare un equilibrio diverso”.

Cosa pensa dei problemi del Milan sui calci piazzati?

“È un problema storico, qui non centra Inzaghi. Credo sia soprattutto un problema di concentrazione. Dopo la partenza di Thiago Silva, il Milan non è più stato lo stesso”.

Crede che a fine stagione le strade di Inzaghi e del Milan possano separarsi?

“Penso di sì, il Milan deve cambiare passo. A differenza di Seedorf, Inzaghi è ancora un idolo al Milan, è molto amato nell’ambiente milanista e quindi si può trovare un accordo sereno in caso di addio. Il campionato non è ancora finito comunque, aspettiamo perchè i margini per crescere in classifica ci sono, mentre quelli tecnici un po’ meno”.

Chi vedrebbe bene sulla panchina del Milan nella prossima stagione?

“Vedrei bene un vero allenatore. Non che Inzaghi non lo sia, ma lui e Seedorf erano due scommesse basate sulle personalità di questi due grandi campioni, ma non tutti possono essere Guardiola al primo anno. Nomi? Conte, Spalletti, Montella. Va detto però che anche la squadra deve crescere dal punto di vista della rosa. Il problema non può essere solo l’allenatore”.

di @AntoVitiello