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Ravelli: "Il nuovo Milan vuole partire forte sul mercato, imperdibile il treno Champions. Yonghong Li conta di sbloccare i fondi cinesi"

ESCLUSIVA MN - Ravelli: "Il nuovo Milan vuole partire forte sul mercato, imperdibile il treno Champions. Yonghong Li conta di sbloccare i fondi cinesi"MilanNews.it
lunedì 27 marzo 2017, 17:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Arianna Ravelli. Con la firma del Corriere della Sera abbiamo parlato dell'operazione finanziaria per l'acquisto del Milan, di cosa potrebbe succedere in caso Yonghong Li non riuscisse a restituire i capitali che gli sono stati prestati e delle prospettive future. Infine abbiamo analizzato le idee per il prossimo mercato e la situazione riguardante i rinnovi di contratto.

Quella che si sta delineando per la cessione del Milan è un'operazione finanziaria ad alto rischio. In quali aspetti i tifosi del Milan possono trovare conforto?
"L'operazione è ad alto rischio soprattutto per le tasche di Yonghong Li, perchè mette un bel po' del suo patrimonio personale. Dopo tutti i problemi che ha avuto nella composizione del fondo si è trovato da solo. Il rischio è soprattutto per lui. I tifosi devono pensare che i finanziamenti per la stagione 2017-2018 sono già stati trovati: ovvero i soldi per perfezionare l'acquisto del Milan e poi i soldi per gestire il club, compreso il mercato, nell'annata che verrà, Il primo anno il Milan può viaggiare, non hanno bisogno di trovare altri finanziamenti".

Proprio per quanto riguarda il mercato, a quanto potrebbe ammontare il budget per la campagna di rafforzamento estiva?
"Sul mercato c'è l'idea di partire forte con degli investimenti di un certo livello. Difficile azzardare ora una previsione precisa sul budget, però si parte con delle ambizioni. Un altro aspetto fondamentale è che il treno Champions - i primi quattro posti in campionato daranno automaticamente accesso ai gironi della competizione - dell'anno prossimo è un treno imperdibile, perchè si rischia di accumulare un distacco grande in termini economici. Dovremmo essere di fronte a una nuova proprietà che ha strutturato un'operazione finanziaria complessa non diversissima da quella che ha fatto Thohir nell'Inter. E' impossibile dire se sarà un successo o un fallimento, siamo agli albori".

Il debito del Milan è sceso da 220 a 190 milioni di euro. Come è stato possibile?
"Nel dettaglio non lo sappiamo. I dati sono questi: quando è stato firmato il preliminare ad agosto il debito del Milan ammontava a 220 milioni, in questi mesi di cogestione i debiti sono scesi per una serie di motivi: intanto è stato un mercato di gennaio a saldo zero, mentre in estate si è finito con un saldo di -15 milioni. Poi c'è tutta una serie di questioni tecniche, come ad esempio i pagamenti dei diritti tv che arrivano mensilmente. Debito che i futuri acquirenti ci tengono a dire che è alto, ma non altissimo per una società di calcio. Quando è andato via Fassone dall'Inter, per fare un esempio, i debiti dell'Inter ammontavano a circa il doppio. Questo per dire che non è una cifra così fuori dal mondo".

Tra i nomi possibili per il nuovo Consiglio d'Amministrazione del Milan le risulta quello di Lu Bo di Haixia Capital? Se sì, è quindi possibile che il fondo a partecipazione statale rientri in corsa tra gli investitori nel club?
"Sì, risulta anche a me. Per quanto riguarda questa tua ipotesi credo che questa sia una delle speranze di Yonghong Li. Il quale spera di poter sbloccare i fondi dalla Cina, riuscendo così a coinvolgere nell'operazione - vedremo poi se come semplice finanziatori o come investitori - dei soggetti cinesi che, anche quando erano all'interno del fondo come semplici finanziatori e pur avendo disponibilità di capitali fuori dalla Cina subivano comunque le pressioni del governo di Pechino, che non vedeva di buon'occhio questo genere di operazioni. Di conseguenza hanno fatto tutti un passo indietro, ma qualcuno è rimasto nell'ombra. La speranza è che cambino le direttive del governo cinese".

Yonghong Li ha messo come garanzia per il prestito, oltre al patrimonio personale, anche il Milan. Nel caso non dovesse riuscire a restituire i capitali al fondo Elliott il fondo stesso diventerebbe co-proprietario del club?
"Sì, potrebbe avere delle azioni come altre banche sono diventate proprietarie di club, come Unicredit con la Roma. Anche lo stesso Thohir quando ha preso l'Inter ha dato lo stesso club in garanzia per poter avere certi finanziamenti. In un passaggio di proprietà di un bene, il bene stesso diventa una delle garanzie. E' una cosa che capita abbastanza frequentemente. Il finanziamento che ha dato Elliott in tempi molto brevi con pochissime garanzie lo poteva concedere solo avendo come garanzia lo stesso club. Immagino che Yonghong Li voglia ripagare il prima possibile questo fondo e sostituirlo con un finanziamento più vantaggioso".

La situazione rinnovi appare intricata. Oltre a Donnarumma quali sono le priorità per i cinesi e il closing può spostare o meno gli equilibri - in un senso o nell'altro - di questi prolungamenti?
"In qualche modo ora le cose si stanno chiarendo, chi c'è e chi finanzia la cessione del Milan. Fassone spiegherà il business plan anche agli interlocutori come Raiola e gli altri procuratori, i quali valuteranno se questo progetto ripaga le loro aspettative o meno. Capisco lo scetticismo su questa cessione, però in questo momento non avrei un pregiudizio nè negativo nè positivo sulla base di quello che sappiamo. Vediamo cosa faranno. E' stato dato mandato di pensare in grande, poi non si può dire ad oggi se saranno in grado di mantenere finanziariamente queste ambizioni iniziali. Fassone sta lavorando da mesi a un piano di sviluppo che renda sostenibile il rilancio del Milan. Come primo obiettivo c'è quello di tenere Donnarumma e so che proverà a tenere anche De Sciglio, anche se il giocatore mi sembra che abbia meno intenzione di restare".