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Spaziante (C&F): "Paradisi fiscali nel calcio? Una prassi. Non si può dire con certezza in che modo Huarong sia coinvolta con SES"

ESCLUSIVA MN - Spaziante (C&F): "Paradisi fiscali nel calcio? Una prassi. Non si può dire con certezza in che modo Huarong sia coinvolta con SES"
sabato 7 gennaio 2017, 19:12ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi
intervista di Thomas Rolfi

Nei giorni scorsi Calcio e Finanza ha pubblicato a firma Matteo Spaziante un documento integrale che testimonia che i capitali utilizzati da parte di Sino-Europe Sports per la seconda caparra da 100 milioni di euro a Fininvest provengono dalla Willy Shine International Holdings, una società che ha la propria sede fiscale a Tortola, nelle Isole Vergini britanniche. Per fare chiarezza su questo punto e sulla provenienza delle transazioni dei fondi utilizzati da SES, la redazione di MilanNews.it ha contattato l'autore del pezzo in questione.

Alcuni tifosi del Milan, scettici sulla trattativa per la cessione del Milan, hanno avanzato dubbi in merito a questa storia dei fondi provenienti da questa società off-shore. Vuoi fare delle precisazioni?
"E' una prassi, nel senso che le triangolazioni con i paradisi fiscali vengono usate spesso in affari di questo tipo. La Premier League è un esempio, le controllanti di molti club inglesi hanno la sede proprio in questi posti a tassazione agevolata. Anche in Italia l'abbiamo già visto, la stessa Inter sia con Thohir che con Suning ha fatto una cosa simile, la controllante attuale della società nerazzurra ha sede in Lussemburgo. Lo fanno in molti anche in operazioni extra-calcistiche ovviamente".

Il bonifico a Fininvest, però, non proviene direttamente dalle Isole Vergini, giusto?
"I soldi sono partiti dalle Isole Vergini e sono passati alla Rossoneri Champion (la società veicolo di proprietà di Sino-Europe Sports, che nel frattempo ha creato anche la "gemella" in Lussemburgo) che ha sede ad Hong Kong. Da lì poi sono arrivati a Fininvest come seconda caparra".

Un altro aspetto importante che ha fatto molto clamore è che in una delle 33 pagine del documento di Calcio e Finanza alla voce relativa si legge una mail certificata riconducibile a China Huarong Asset Management Co, tra le più grandi società finanziarie pubbliche cinesi. Si può quindi dedurre con certezza che questa azienda sia all'interno di SES come acquirente del Milan?
"No, di questo nel documento non c'è certezza. Nel contratto che abbiamo trovato si parla solo del passaggio di soldi dalla holding delle Isole Vergini alla Rossoneri Champion. Poi che quei soldi possano arrivare da Huarong può essere ma non c'è alcuna certezza. Intanto Huarong non è una banca che emette prestiti e qui si sta parlando di un prestito, ma è una società che gestisce il patrimonio di terzi, quindi può essere che i soldi fossero all'interno di Huarong. Può essere che Yonghong Li avesse i soldi dentro Huarong e che poi li abbia spostati all'estero, ma come ripeto da quel documento non si può dire con certezza".

Però se compare Huarong come nominativo in qualche forma c'entrerà sicuramente con SES. E' corretto?
"Può essere la fiduciaria della Willie Shine. Le società offshore non hanno uffici o funzionari, a Tortola c'è solo un'indirizzo, per questo un funzionario di Huarong è indicato come riferimento per la corrispondenza. Per cui quei soldi potrebbero essere partiti da Huarong, ma non c'è certezza assoluta. Il fatto che ci sia il nome significa che probabilmente c'entri in qualche modo, però anche qui non so in particolare quale possa essere il suo ruolo esatto all'interno dell'operazione dell'acquisto del Milan".

A sensazione personale, per quanto possa essere difficile dirlo, quale pensi possa essere l'esito dell'operazione di cessione del Milan?
"Spero che si concluda tutto velocemente al meglio per tutti, è una situazione che va avanti da due anni complessivamente con la storia di Mr. Bee prima e SES ora. Anche i tifosi mi sembra che non ne possano più. La speranza è che gli ultimi sviluppi cinesi per quanto riguarda il freno che vogliono mettere sulle spese cinesi all'estero nel calcio - anche se il riferimento più specifico era per quanto riguarda cartellini e ingaggi di calciatori acquistati dalle squadre cinesi - non abbia ripercussioni negative sulla cessione del Milan. Lo Yuan si sta svalutando tantissimo e il governo cinese pare essere preoccupato dal fatto che ai grandi imprenditori e aziende cinesi interessi portare fuori - a qualsiasi costo - i capitali fuori dalla Cina per evitare che si svalutino. La cessione del Milan cade proprio in questo periodo, è sfortuna".