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Trapattoni: "Milan, se perdi con la Samp sei fuori. Più pragmatismo, conta solo vincere. Conte e Montella grandi nomi..."

 ESCLUSIVA MN - Trapattoni: "Milan, se perdi con la Samp sei fuori. Più pragmatismo, conta solo vincere. Conte e Montella grandi nomi..."
giovedì 9 aprile 2015, 18:30ESCLUSIVE MN
di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha intervistato Giovanni Trapattoni, ex ct della Nazionale italiana e mister del Milan negli anni settanta, per parlare della sfida dei rossoneri in campionato contro la Samp, incrocio determinante per l’Europa League.
 
Ultima chiamata europea per il Milan, tatticamente che gara sarà con la Samp?
“Quando ci sono di mezzo traguardi decisivi o l’avvicinamento all’Europa League, nel caso di Milan e Samp, si tende a non rischiare e giocare in modo attento. Ieri ho visto che nella prima mezz’ora di Napoli-Lazio nessuno delle due formazioni prendeva iniziativa. Poi si è visto del buon calcio nella ripresa. Questo è il modo di giocare del Barcellona, ma loro hanno Messi e tanti talenti, noi invece dobbiamo abituarci a verticalizzare di più. Milan e Samp hanno una classifica che fa pensare ad una situazione del genere, di attesa. I rossoneri però in caso di sconfitta andrebbero fuori dall’Europa, e per questo credo che avranno un atteggiamento prudente, un’attenzione meticolosa. La Samp ha dimostrato di avere qualcosa in più sotto il profilo del gioco, Mihajlovic è stato bravo a dare un gioco spumeggiante”.
 
Si aspettava un altro anno di grande difficoltà per il Milan?
“Ci sono degli anni, ci sono passato anche io, dove è fondamentale l’aspetto psicologico quando tenti di rinnovare. Bisogna pungolare nell’orgoglio i giocatori, sul senso di appartenenza. Bisogna dire che il Milan non ha gente sprovveduta ma giocatori di caratura internazionale, hanno doti che possono portare a dei risultati. Semmai si deve fare un distinguo sulla necessità di appagare il pubblico e i media con un calcio spettacolare e la semplice necessità di agguantare il risultato”.
 
Quindi in questo momento al Milan c’è bisogno solo di vincere…
“Ci sono passato a livello internazionale, quando ho allenato ad esempio Bayern e Benfica, o lo stesso Milan, le piazze sono talmente importanti che Inzaghi deve pensare solo alla ricerca del risultato. Addirittura inculare schemi particolari o ricercre il bel gioco ti penalizza alcune volte, perché ci vuole tanto tempo e al Milan come in altri club non ne hai.

I rossoneri attraversano questa fase qui, devono essere più pragmatici”.
 
Insomma in una piazza esigente servono assolutamente i risultati…
“E’ inevitabile. E’ la storia che te lo dice, il tifo e San Siro te lo chiedono. C’è una situazione tale al Milan in cui conta solo portare a casa tre punti in questo momento, pure se non c’è spettacolo e bel gioco. In questa fase servono i risultati, il gioco arriverà dopo, è importante perseguire questa formula per ottenere il risultato. Tutto il resto viene dopo, sembra una sciocchezza ma è frutto di tanti anni di lavoro in squadre internazionali”.  
 
Futuro del Milan, chi al posto di Inzaghi?
“Montella e Conte sono grandi nomi, conoscono bene il nostro campionato, hanno dimostrato di avere valore ed esperienza. Noi abbiamo tanti allenatori bravi, anche nomi di carattere internazionale come Lippi e Capello, ma è ovvio che alcuni di loro non hanno intenzione di lasciare l’attuale posizione. Ci sono mister come Prandelli e Conte, ad esempio, che saprebbero dare una  svolta al Milan”.
 
Un pensierino lei non l’ha fatto?
“So che non arriverà mai la proposta, non mi faccio propaganda. Avevo diverse squadre importanti che mi volevano ma per il momento è tutto in stand-by. Immagino davanti ad una proposta del genere la gente cosa direbbe… Rifiuto a priori, a meno che Berlusconi e Galliani impazziscono e mi chiamino (ride)”.
 
intervista di @AntoVitiello