...Speranze nuove per un Milan dal volto più fresco

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 7 settembre 2012, 21:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

E’ un Milan più giovane quello che si presenta in campo in questa stagione, abbiamo parlato all’infinito del cambio di rotta imposto da via Turati, dell’importanza di puntare su giocatori freschi, nuovi e tutti da scoprire.
Ieri nell’appuntamento quotidiano con questa rubrica abbiamo puntato la lente d’ingrandimento sulla competenza, la capacità di scovare talenti che va riconosciuta ad alcuni personaggi del nostro calcio. Il Milan quest’anno prova a trarre il massimo da alcuni volti nuovi, giovani, affamati ed in cerca di affermazione.
Gabriel, De Sciglio, Acerbi, El Shaarawy e Niang (non inseriamo Bojan perché già affermato ed arrivato solo in prestito, almeno per ora), un quintetto di belle speranze per il diavolo, risorse importanti per Massimiliano Allegri, sempre alla prova del nove, con i riflettori puntati addosso ed i detrattori appostati dietro l’angolo pronti a metterlo sulla graticola.
Il portiere brasiliano (20 anni fra 20 giorni) è stato un investimento per cui in molti hanno storto il naso, non fosse altro perché ha impegnato uno dei due slot disponibili per gli extracomunitari. Il ragazzo è un’incognita, portiere della Nazionale olimpica verdeoro, ha alternato luci ed ombre in quel di Londra, mostrando qualità importanti fra i pali, ma qualche insicurezza di troppo, nonostante davanti avesse una difesa piuttosto affidabile.
Mattia De Sciglio (20 anni il prossimo 20 ottobre)  è già una certezza per molti tifosi del diavolo, terzino dal talento puro, osannato a più riprese da un testimonial d’eccezione come Mauro Tassotti. Il ragazzo è una delle più grandi speranze di questo Milan, terzino destro dal piede buono (merce rara per gli esterni rossoneri) e dal fisico importante, per molti potrebbe ripercorrere la via tracciata da Paolo Maldini e fare il salto di fascia per coprire la falla dell’asse mancino. Le qualità sono innegabili, ottima anche l’abnegazione tattica, deve ancora migliorare sotto il profilo dell’attenzione (qualche sbavatura c’è ancora), ma le prime uscite fanno ben sperare per questo prodotto del settore giovanile di Milanello.
Francesco Acerbi (24 anni) è il più esperto di tutti, il centrale ex Chievo è arrivato in rossonero accolto da diverse speranze e lo scetticismo di alcuni, non ha impressionato nel precampionato dove i carichi di lavoro sembravano frenarlo, ma sabato scorso è apparso un altro giocatore. Ha accolto senza toppo timore il pesante testimone di Alessandro Nesta, si è preso il numero del campione romano e proverà a sostituirlo nel migliore dei modi (farlo dimenticare sarebbe impossibile). Ha ottime qualità, è un numero 6 vecchio stampo, di quelli che in giro scarseggiano, intelligente tatticamente, è ottimo anche in fase d’impostazione, a beve potrebbe diventare una delle certezze di questo Milan.
Stephan El Shaarawy (20 anni il prossimo 27 ottobre) è già una garanzia, impegnato spesso la scorsa stagione, non è sembrato soffrire il peso di una maglia pesante come quella del Milan. Da lui ci si aspetta tanto, tecnica e spunto sono da campione vero, il senso del gol c’è, deve trovare la sua dimensione ed iniziare a mostrare il potenziale enorme che si porta a spasso sotto quella cresta improponibile. Ha bisogno di giocare e di trovare il gol con continuità (il secondo dei due messi a segno ieri nell’Under 21 è stato una perla vera e propria), deve trovare la cattiveria giusta e scaricare sul rettangolo verde la fame che ha dentro. A volte ha ricevuto delle critiche, non perché su di lui non ci si punti, anzi, proprio perché da un talento del genere ci si attende che sappia fare bene sin da subito.
Infine M’baye Niang (18 anni il prossimo 19 dicembre), il più giovane del lotto, la scommessa pagata a peso d’oro da Galliani e soci. Al Milan sono convinti che il ragazzo abbia numeri da capogiro in serbo per il popolo rossonero, lui non nasconde l’ambizione e dichiara di puntare al pallone d’oro, segno che il carattere c’è, sperando che il suo ego trovi lo sfogo giusto nel campo e non in atteggiamenti presuntuosi. Il francese è quello che conosciamo meno, lo aspettiamo per valutarne le qualità, i numeri per adesso sono poco indicativi e non fanno sognare, ma chi l’ha osservato ne parla come un campione in erba, scomodando Henry per un paragone piuttosto pesante. E’ stato aggregato alla prima squadra, segno che Allegri crede in lui più di quanto ci si potesse aspettare, domani però giocherà con la Primavera per mettere minuti nelle gambe e dare l’opportunità a noi di valutarne l’impatto con il pallone fra i piedi.
Un quintetto ben assortito, con la speranza che si riveli una scala reale per il Milan del futuro e, perché no, del presente. Risorse che potrebbero divenire fondamentali nella corsa di un diavolo affamato e tutto nuovo, Allegri avrà bisogno di tutti i suoi elementi per provare a tenere il passo di squadre che sembrano essere più preparate, la speranza è che i ragazzi non tradiscano le aspettative.

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