G.Galli su Arsenal-Milan: “Domani mio figlio Niccolò avrebbe tifato per i rossoneri. Rimonta difficile ma non impossibile”

G.Galli su Arsenal-Milan: “Domani mio figlio Niccolò avrebbe tifato per i rossoneri. Rimonta difficile ma non impossibile”MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
mercoledì 14 marzo 2018, 17:12Gli ex
di Enrico Ferrazzi

Giovanni Galli, ex portiere rossonero, ha parlato così alla Gazzetta dello Sport di suo figlio Niccolò, scomparso nel 2001 in un incidente stradale, che nella sua breve carriera ha vestito anche la maglia dell’Arsenal: “Domani Nicco avrebbe tifato per il Milan. Io anche e la rimonta è difficile ma non impossibile. Mi è piaciuto però lo spirito dell’andata: sfrontato e con altrettanta voglia di imparare da loro. Niccolò era felice e fiero all’Arsenal ma non dimenticava mai da dove arrivava, cioè da Firenze, dall’Italia. Vinse il campionato Under 17 e anche la Coppa d’Inghilterra Under 18. Quel giorno festeggiò con indosso la maglietta ‘Nati su queste sponde’, per ricordare la sua città e gli anni in cui a Londra i compagni lo prendevano bonariamente in giro perché straniero. Aveva 16 anni, si allenava con la squadra al mattino perché lì l’obbligo scolastico finisce a quell’età mentre lui voleva continuare e dopo il pranzo al centro sportivo di pomeriggio andava a studiare. Un regalo gliel’ho lasciato: la scuola americana che aveva fatto fin da bambino lo aveva avvantaggiato con l’inglese.

Viveva in una famiglia di italiani emigrati in Inghilterra. Niccolò aveva la sua cameretta e tutta la sua vita. Voleva tornare alla normalità della scuola al mattino e il calcio al pomeriggio. Aveva deciso di tornare in Italia: la sera della finale della Coppa d’Inghilterra vinta eravamo su io, mamma Anna e altre trentacinquemila persone. Alla fine parlammo con Liam Brady, il capo scout e con Wenger, con cui spesso mi confrontavo: entrambi avevano voluto Niccolò e Arsène spesso lo faceva allenare coi grandi. Se a Liam avessi tirato una coltellata sarebbe tornata indietro tanto rimase di ghiaccio. C’è una sua intervista dove dice che Niccolò sarebbe diventato un campione, perché era un giocatore fortissimo e un bravissimo ragazzo. Disse che aveva bisogno di una sola cosa: la fortuna”.