Riflettori spenti, ma chi prende Balotelli?

Mario Balotelli ha già terminato la propria avventura a Liverpool. A dire la verità, e pensarci bene, pareva che il buon Brendan Rodgers fosse stanco già dopo due settimane dall'arrivo del bad boy italiano, ma per non svalutare eccessivamente il nuovo acquisto ci ha provato. Senza più di tanta convinzione, e con qualche gol importante: come quello al Ludogorets in Champions, a pochi minuti dal termine. O il Besiktas in Europa League, su rigore, salvo poi sprecare tutto nella gara di ritorno. A un anno di distanza dai Mondiali, Balotelli è tornato l'eterno incompiuto che in molti avevano pronosticato. A venticinque anni - il prossimo agosto - Balotelli non può più aspettare di diventare grande: lo è già, almeno in un mondo come quello del calcio. E ha vinto poco, pochissimo, molto meno di quanto fosse legittimo aspettarsi.

A parte i trofei, è proprio quell'immaturità dovuta alla presunzione di essere il migliore, sempre e comunque, a frenarlo in tutte le cose che fa. Al Liverpool non sta dando dimostrazione di crescite, i margini di miglioramento sono enormi ma lo studente non si applica. Ma non quel sei stiracchiato che serve per la promozione, nemmeno il cinque per provare a portarsi la materia a settembre.
Così l'annoso quesito si rifà, dopo un solo anno di Reds. Dove finirà Mario Balotelli? La sua seconda avventura in Premier parrebbe finita, a meno che una squadra meno ambiziosa decida di fare il salto di qualità - almeno presunto - con le sue prestazioni. Un Watford, dovesse arrivare in Premier, oppure un Southampton, uno Stoke City o uno Swansea. Altrimenti sarà già ora di tornare in Italia, difficilmente tra le big, a meno che Mancini possa provare a dare l'ennesima possibilità a SuperMario. Che, in questa stagione, di super ha avuto davvero poco.