Lugano-Milan story

Lugano-Milan story MilanNews.it
domenica 9 luglio 2017, 19:00L'Avversario
di Giuseppe Bosso

Parte da Lugano l'anno primo del nuovo corso cinese del Milan. a ottanta chilometri nord da Milano. 

Quattro volte campione elvetico, allenata da Pierluigi Tami, simbolicamente entrata nel cuore dei tifosi rossoneri più maliziosi grazie all'exploit compiuto nell'autunno 1995 in Coppa Uefa che la vide espugnare la San Siro nerazzurra al primo anno di presidenza Moratti, la compagine bianconera in passato vanta tre precedenti contro il Milan.

Nel maggio 1990 successo per 3-1 dei rossoneri guidati da Sacchi, ultimo test di avvicinamento alla finale di Coppa dei Campioni contro il Benfica in programma a Vienna una settimana dopo, reti di Rijkaard, Massaro e Van Basten. Mister Arrigo nell'occasione preferisce non schierare Ruud Gullit, appena rientrato dal lungo  infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi da gioco per oltre un anno. 

In campo invece Carletto Ancelotti, che quindici anni dopo, in veste di allenatore, guida nuovamente a Lugano un Milan ferito dalla clamorosa sconfitta rimediata in primavera a Istanbul contro il Liverpool nella finale di Champions League, voglioso di rivincite e riscatto anche grazie ai nuovi acquisti giunti in estate, tra i quali Bobo Vieri, svincolatosi a costo zero dall'Inter e approdato sull'altra sponda del Naviglio per dimostrare di essere ancora il superbomber che per anni aveva trainato l'attacco nerazzurro; e in quell'estate il centravanti bolognese va a segno a raffica nelle varie amichevoli disputate al Milan, compresa quella serata elvetica dove mette a segno due delle sette reti con cui i rossoneri si impongono (vanno a segno anche Kakà, Rui Costa, Serginho, Shevchenko e Jankulovski, altro volto nuovo dalle parti di Milanello). Ma le speranze estive finiranno bruscamente con l'inizio della stagione ufficiale, dove Vieri non riuscirà ad andare oltre due sole reti, all'Empoli in campionato e al Brescia in Coppa Italia, prima di passare, alla riapertura del mercato, al Monaco in Francia. In campo con la maglia del Lugano anche Catilina Aubameyang, fratello di quel Pierre oggi desiderio di mercato di Fassone e Mirabelli, all'epoca promessa del vivaio rossonero come il fratello Catilina, prima che del trio franco-gabonese solo il gioiellino del Borussia Dortmund riuscisse a sfondare. 

Brutto k.o. infine lo 0-2 (firmato Rennella e Laborde) rimediato contro i ticinesi a inizio settembre 2008, specchio fedele di un momento difficile per un Milan, all'ultimo anno della gestione Ancelotti e all'ultimo anno di carriera di Paolo Maldini, che nonostante il grande colpo estivo rappresentato dall'acquisto di Ronaldinho dal Barcellona e altri acquisti importanti come Zambrotta e Flamini, oltre al ritorno di Shevchenko in prestito dal Chelsea, nelle prime due giornate di campionato aveva rimediato altrettante sconfitte contro Bologna e Genoa. Poco in palla nelle prime giornate il Gaucho brasiliano poi inizierà a ingranare e, nel giro di poche giornate, dopo il faticato successo contro il Napoli, porterà i rossoneri addirittura al primato solitario, dal quale tuttavia verranno presto estromessi dalla prima Inter targata Mourinho, che alla fine conquisterà il suo ennesimo scudetto di quegli anni post Calciopoli; unica consolazione per i tifosi rossoneri, dopo un anno di "purgatorio" nell'ultima Coppa Uefa, il ritorno in Champions League per l'annata successiva.