Ritorno alle origini in Romania

Ritorno alle origini in RomaniaMilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
venerdì 14 luglio 2017, 21:24L'Avversario
di Giuseppe Bosso
Nel 1938 esordio internazionale per il Milan contro il Ripensia

L'Europa del Milan, dopo tre anni e mezzo di 'purgatorio', riparte dunque da Craiova, cittadina situata nel sud della Romania sulla riva destra del fiume Jiu.

Nato sulle macerie dell'F.C. Universitatea Craiova, fallita nel 2014 dopo una dignitosa storia quasi sessantennale che l'aveva vista per quattro volte campione di Romania e a cavallo tra il 1982 e il 1983 semifinalista in Coppa Uefa ed eliminata in Coppa dei Campioni dal Bayern Monaco, il CSU Craiova dopo la promozione nella Liga I al suo primo anno di vita, da tre anni naviga a metà classifica del massimo campionato rumeno. 

Il suo allenatore è l'ex c.t. dell'Under 21 Devis Mangia, giunto a Craiova quest'estate dopo un anno di stop a cui era stato costretto per motivi di salute, che nel 2016 l'avevano indotto a lasciare l'Ascoli. Nel suo curriculum una finale scudetto primavera conquista a sorpresa nel 2011 alla guida del Varese, una breve esperienza in A alla guida del Palermo in cui si è tolto lo sfizio di battere all'esordio l'Inter allora guidata da Gasperini con un pirotecnico 4-3, e la finale dell'Europeo under 21 in Israele quattro anni fa, dove nulla può contro l'arrembante Spagna di Morata ed Isco. In quell'Under 21 spiccava Fabio Borini, che ritroverà da avversario in occasione del doppio match contro i rossoneri. Mangia in quel periodo era anche stato spesso accostato proprio al Milan come eventuale sostituto di un Massimiliano Allegri già allora nell'occhio del ciclone.

Tre i precedenti del Milan con il calcio rumeno: proprio in Romania, nel giugno 1938, il club rossonero disputa la sua prima partita ufficiale a livello internazionale, affrontando il Ripensia Timisoara nella Coppa dell'Europa Centrale, 'antenata' delle moderne competizioni europee; esordio poco fortunato a ben vedere per un Milan ancora lontano dal conoscere la gloria negli anni a venire, che viene battuto con un netto 3-0 al quale, nel ritorno, risponderà con un 3-1 che non basterà ad evitare l'eliminazione. 

La musica cambia nel 1976, quando nel primo turno di Coppa Uefa il Milan allenato da Pippo Marchioro (destinato comunque a terminare senza gloria la sua breve permanenza sulla panchina rossonera) elimina la Dinamo Bucarest: dopo il pareggio a reti bianche in Romania e un nubifragio abbattutosi sul capoluogo meneghino che costringe le due squadre a rimandare di 24 ore il match, passata la paura per l'immediato vantaggio dei rumeni firmato da Satmareanu dopo pochi minuti Egidio Calloni dimentica di essere lo 'sciagurato' sciupone dell'epoca e realizza il pareggio a metà ripresa, mentre la rimonta è completata da Massimo Silva, oggi allenatore del Campobasso.

Ma ai cuori rossoneri forti calcio parlare di calcio rumeno significa soprattutto richiamare alla mente una data e un nome: 24 maggio 1989, Steaua Bucarest; la memorabile finale di Coppa dei Campioni vinta in un Camp Nou di Barcellona interamente tinto di rossonero davanti a 90mila tifosi giunti dall’Italia che assistettero all'apoteosi della squadra stellare di Arrigo Sacchi, capace di annientare gli avversari solo tre anni prima sorprendenti campioni d’Europa grazie alle parate di Helmuth Duckadam,  nelle cui fila spiccava talento rumeno dell'epoca, George Hagi, con un perentorio 4-0 firmato con due doppiette dai tulipani olandesi Gullit e Van Basten.