LA LETTERA DEL TIFOSO: "A.A.A. AC Milan 1899" di Vincenzo

LA LETTERA DEL TIFOSO: "A.A.A. AC Milan 1899" di VincenzoMilanNews.it
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lunedì 4 novembre 2013, 21:55La lettera del tifoso
di Redazione MilanNews

Così mi trovo a scrivere la mia prima lettera in questo spazio dedicato ai tifosi milanisti e perchè no anche ai semplici sportivi. Una lettera piena di amarezza e di voglia di esternare la mia rabbia unita alla rassegnazione di esser certi che le cose potranno, continuando con una certa politica, solo peggiorare; non è un caso che l'oggetto del messaggio inizi con tre A, proprio quelle che mancano al Milan e che sono: Ambizione, Autorità, Allenatore.
Una squadra che ha cambiato drasticamente pelle in questi ultimi anni passando dalla nomina di Diavolo Rossonero a poco più che satiro (figura mitologica raffigurante un essere umano barbuto con corna,coda e zampe di capra), svuotata mentalmente e fisicamente, senza un'idea di gioco, con giocatori funzionali solo per il trofeo "Birra Moretti".
A noi tifosi verrebbe da urlare vedendo questo scempio che parte in primis dalla dirigenza,l'Autorità, colpevole di essersi staccata/disinnamorata in maniera definitiva dal mondo Milan.
In questa A aleggia l'incertezza di un futuro sereno, un presidente assente cronico che ,volente o nolente, comunque non può essere presente in tribuna a causa delle vicende giudiziarie e dove a prenderne le veci c'è un A.D. tutto fare anch'egli non esente da grosse, grossissime responsabilità quali monte ingaggi monstre che va ad influire sul bilancio, scelta dell'allenatore e coadiuvato da quest'ultimo nella scelta dei giocatori.
C'è un italiano, un francese, un guineano e un colombiano...sembra l'inizio di una barzelletta, invece è la nostra difesa che dire imbarazzante è un eufemismo. Se un terzino, ogni partita, su venti tentativi di cross ne arriva a fare solo due qualche cosa che non funziona c'è, neanche la legge di Murphy è così spietata e urgono delle prese di posizioni nette da parte dei dirigenti e del mister nel fare qualche cambiamento. Non parlo degli altri tre della difesa perchè voglio fare un pò come Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi nel non voler descrivere Don Rodrigo (non gli voleva dare sazio).
Durante gli ultimi tre anni di calciomercato la priorità è stata solo puntare sugli attaccanti quando in realtà si sapeva bene che urgevano rinforzi in primis nel reparto difensivo (portiere incluso) e a centrocampo il quale doveva ripopolarsi con qualche elemento di qualità non solo fisicità. Tutto ciò è stato ignorato pur consapevoli del fatto che l'anno scorso il terzo posto (traguardo che per i tifosi è già di per se poco gratificante)
è stato un autentico miracolo e che avrebbe far dovuto riflettere la dirigenza sulle reali necessità della squadra.
Sia chiaro,le colpe in parte vanno a chi scende in campo perchè sono dell'opinione che se qualcuno è limitato in certe doti non ci può far nulla, non è idoneo nello stare in certi palcoscenici e possibilmente ciò che vediamo è il limite massimo che possono dare ma non giustifico chi ha scelto di acquistarli e chi ha acconsentito che ciò accadesse.
Credo che tutta questa confusione sia dovuta anche all'instabilità gerarchica che c'è in società con Silvio Berlusconi ormai defilato ma di fatto presidente, Galliani che con l'assenza del portafoglio è costretto a raggruppare calciatori a parametri zero o retrocessi dalle serie maggiori e infine Barbara Berlusconi la quale non si capisce bene qual è il suo ruolo, se è in un periodo di prova per poi scalzare l'A.D. o prendere il posto del padre in società (ma con quali soldi visto che i rubinetti sono chiusi?) oppure come collaboratrice aggiunta.
In questi anni la società si è distinta per comportamenti che solo fino a qualche anno fa erano impensabili quali: Cessione di kaka a gennaio con smentita categorica del presidente, salvo poi venderlo qualche mese dopo, Cissokho acquistato con contratto pronto salvo poi ritrattare tutto scoprendo che aveva un fantomatico problema ai denti (presidente venuto a conoscenza del costo), telenovela tevez-pato con tanto di foto spiattellata su tutti i giornali (anche qui andata miseramente male), telenovela Ibra e T.Silva dove Galliani affermava che al 100% sarebbero rimasti con noi, risultato: spediti tramite Air France una settimana dopo.
Anzichè inventare bugie potevano parlare apertamente ai tifosi spiegando il problema del bilancio e facendo acquisti mirati, di qualità non quantità. Noi tifosi avremmo capito, e non chiediamo mica di fare un mercato stellare, non ci interessa portare campioni ma crearli, tuttavia con quello che hanno racimolato dalle vendite, anche tolto ciò che era destinato per coprire il passivo, potevano e dovevano fare di più.
Capitolo Allenatore: penso sia chiaro a tutti che il suo destino sia segnato, ed è giusto così, ha sbagliato l'impossibile, perso uno scudetto non per merito degli avversari, non per il gol regolare non convalidato a Muntari, ma perchè non trasmette niente ai giocatori, non esprime un gioco e queste cose possono trovare conferme anche nelle interviste dove risponde alla stessa identica maniera ogni partita, per non parlare delle indicazioni che dà a bordocampo: "muovila muovila","falla girare", "va bene va bene". Peccato che le cose vanno male, prendiamo costantemente gol su calci piazzati e cross in area e a furia di dire la seconda
indicazione citata qualcos'altro è iniziato a girare anche a noi tifosi. Mister, un consiglio, è ora che prenda quel famoso gommone e torni a Livorno, sperando per lei che le acque siano più calme rispetto al mare in tempesta che c'è a milanello.
Per concludere in questa lettera non voglio mancare di rispetto a nessuno ma solo esprimere i pensieri e le preoccupazioni di tanti tifosi, che come me amano questi colori, e che si eviti di fare un ragionamento che alla lunga, anche e soprattutto a causa di certe decisioni poco plausibili da parte della dirigenza, possa portare a fare un ragionamento come quello di Brad Pitt nel film "Il curioso caso di Benjamin Button" in cui diceva: "Uno si può anche incazzare quando le cose vanno cosi, uno può bestemmiare, maledire il destino ma quando arrivi alla fine, non resta che mollare".

Vincenzo Spartechini