LA LETTERA DEL TIFOSO: "Cacciateli subito!" di Loris
Quanto è accaduto ad Udine va oltre ogni sopportazione. Non è tanto il fatto di perdere la partita che fa male, quanto il modo con cui si è perso. Dopo la partita Inzaghi è sbottato ed ha accusato di indegnità i suoi giocatori, ed ha fatto bene! Pippo ha le sue colpe e, tra esse, anche quella di aver per troppo tempo e troppe volte coperto i suoi giocatori, esponendosi a critiche e sberleffi pur di difenderli. Questo è il risultato che ha ottenuto: i suoi brocchi, anziché tacere e chiedere scusa dopo l'ennesima miserrima prestazione, gli si sono rivoltati contro e lo hanno pure insultato, non gradendo il ritiro "punitivo". In sostanza i nostri calciatori parassiti, che esigono essere strapagati senza sudare in campo, si sono incazzati perché, anziché andare in ritiro, desideravano correre alle loro Porsche e far subito ritorno ai cari agi domestici o discotecari: altro che Balo! Il più scandaloso di tutti è stato quel Nigel De Jong che, così pare, si è eretto a portavoce dei ribelli: uno che in campo ha le movenze di un tricheco e la classe di un dilettante, ma con pretese economiche milionarie. Che sia subito cacciato dal Milan oggi stesso, altro che rinnovo! Ed insieme a lui, che siano cacciati dalla squadra tutti coloro che si sono distinti in ribellione al Mister. Vogliamo conoscere i nomi di questi coraggiosi, chiunque essi siano, e vogliamo vederli fuori squadra fino alla fine del campionato. Un campionato che verrà ricordato come quello della vergogna e delle delusioni a ripetizione. Ebbene, che i responsabili di questo strazioi siano esemplarmente puniti da una società che, almeno in questa fase, possa dimostrare un sussulto di dignità e di rispetto verso i suoi tifosi. Mettere fuori squadra i ribelli fino alla fine del campionato, sostituendoli con i giovani della Primavera se occorre, è un atto di giustizia sportiva e sociale che può fare solo onore alla società e dare un segnale forte ai ragazzi delle giovanili e, con loro, a tutti i tifosi rossoneri. Tanto oramai tutto quello che c'era da perdere è stato perso, per questa stagione il Milan non ha più obiettivi sportivi raggiungibili, mentre i suoi calciatori hanno perso anche la dignità. So bene che a questi stanno più a cuore i milioni e se ne fregano della dignità, so bene che la lotta più aspra la riservano solo in sede contrattuale, però non è così per tutti. allora in questo finale di stagione, si scremi la squadra liberandola da ribelli e parassiti, e si concluda la stagione sostituendoli con giovani entusiasti e ardimentosi. Una operazione del genere non potrà che incontrare il sostegno dei tifosi, che non faranno mancare il loro sostegno ai primavera che scenderanno in campo: con loro si può anche perdere ancora, ma la dignità e l'onore della maglia rossonera saranno in salvo. Non voglio ricorrere alla retorica del calciatore strapagato e dell'operaio che fa i sacrifici per andare allo stadio, però la ribellione dei brocchi non la si può sopportare: è loro preciso dovere contrattuale rispettare in silenzio e con diligenza le legittime scelte societarie. Ripresentare i ribelli nuovamente in campo a San Siro sarebbe un male per tutti, perciò forza e coraggio e avanti con i nostri giovani. Non con quelli degli altri però, i Suso ed i Van Ginkel, tanto per intenderci, che con loro non si vincerebbe nemmeno il torneo di Viareggio, altro che scudetto! Concludo con una pietosa considerazione, rivolta all'artefice principale di cotanto sfacelo, al plenipotenziario del Milan, pure confermato tale per la parte tecnica (sic!), a colui che per anni è stato, figura unica al mondo, Amministratore Delegato Vice Presidente Vicario del Milan dotato di pieni poteri. A colui che, garantendo sistematiche voragini di bilancio, è riuscito alfine ad indurre la Proprietà a disamorarsi del Milan, ad insultare i tifosi rossoneri (altro caso unico al mondo) tacciandoli di arretratezza, ad assemblare la peggiore squadra mai vista a San Siro ed a svuotare quel glorioso stadio che, in passato, registrava il pienone persino contro la Cavese. A questo "storico" dirigente si dia lo STOP, liquidazione o meno, è giunta l'ora del non ritorno: d'altronde egli stesso si è lasciato scappare ammirando la sua creatura, che non restava che piangere! Ebbene che pianga pure, però lontano dal Milan. Chiunque prenderà il Milan, Asia o no, porti aria nuova in società, perché quella attuale è divenuta davvero irrespirabile. Parola di tifoso, orgogliosamente non evoluto. Sempre Forza Milan
Loris
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