LA LETTERA DEL TIFOSO: "Ibra, ancora tu?" di Francesco

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Ibra, ancora tu?" di FrancescoMilanNews.it
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martedì 16 giugno 2015, 18:16La lettera del tifoso
di Thomas Rolfi
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“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?” È forse questa la strofa che mi sentirei di dedicare a Ibra. Perché? Beh, Ibra probabilmente è il campione più forte che ho visto giocare a San Siro, ancora non ero un tifoso accanito quando giocava Van Basten e poi, diciamocela tutta, Ibra, non fosse altro per il fatto di aver avuto una carriera ben più lunga, probabilmente ha superato pure lui, il grandissimo cigno di Utrecht. Tornando alla strofa, mi sento di dedicarla a Ibra perché lui è una storia di amore conclusa, ma a differenza di alcune storie d'amore, come quelle di Kakà e Shevchenko, che erano chiuse, ma chiuse per davvero, quella con Ibra in realtà non lo era all'epoca e non lo è nemmeno adesso. Al Milan, nell'estate del 2012 si era rotto qualcosa, uno scudetto era stato perso malamente, c'erano state delle pesanti incomprensioni fra l'allenatore e i giocatori (“Io posso contare solo su tredici o quattordici di voi” cit. Allegri), si era deciso per la spending review e il feeling fra Ibra e l'ambiente era ai minimi storici. In quel momento mandare via un giocatore con la personalità di Ibra sembrava l'idea migliore, ma come succede in quei momenti molto concitati, in cui si prendono decisioni sull'onda dell'impulsività, è accaduto ciò che non dovrebbe mai accadere, si è buttato via il bambino con l'acqua sporca. La storia infatti non era affatto conclusa, si sarebbe potuto recuperare tanto, forse tutto, parlandosi, capendosi. Quello che adesso sembra scontato allora non lo era, si sarebbe dovuto mandare via Allegri e basare la rifondazione proprio su Ibra, magari con una squadra tutta di giovani, ma con Ibra a fargli da chioccia. A fare capire a quei giovani che sono venuti, e magari si sono bruciati, che cosa significa essere da Milan e come ci si deve guadagnare ogni giorno la maglia, sudando e faticando sui campi di allenamento, quello che Ibra ha fatto ogni singolo giorno della sua carriera, per questo lui sarebbe stata la persona giusta su cui basare la rifondazione. A chi mi dice: “Ma Allegri è un allenatore fortissimo, non l'hai visto che quest'anno è arrivato anche in finale di Champions?”, rispondo dicendo che Allegri è maturato, ha imparato dai propri errori ed è migliorato tantissimo nella gestione del gruppo. All'epoca no, nonostante il goal di Muntari e altre tremende sviste, quello scudetto, si sarebbe dovuto vincere. Quello scudetto l'abbiamo perso noi, non l'ha vinto la Juve. E Allegri, mi dispiace dirlo, è stato uno dei principali responsabili. Nel momento clou della stagione se dici una frase come quella sopra riportata alla tua squadra ,o fai marcia indietro subito dopo, o se no hai perso il gruppo. E il gruppo lo ha perso per davvero, compresi i titolari, come confermano le dichiarazioni di molti giocatori che all'epoca militavano al Milan, Zambrotta in primis. E allora la scelta seppur difficile, dolorosa, all'epoca avrebbe dovuto essere un'altra. E Ibra avrebbe dovuto essere il perno della ricostruzione e questi anni, probabilmente, sarebbero stati molto diversi per noi milanisti. Ma anche per Ibra sarebbe stato tutto diverso. Perché lui lo potrà ammettere o, forse, a causa dell'orgoglio, non lo farà mai (per certi giustamente, dato che è stato cacciato dal Milan quando, per la prima volta in carriera, non se ne sarebbe voluto andare) ma per lui il Milan è stato l'amore calcistico di una vita. E anche se non lo ammetterà mai, quella frase, quella frase che pronuncia sempre quando arriva in una squadra nuova. Quella frase per cui tutti lo prendono in giro e che non starò a ripetere, beh, cari amici miei milanisti, quella frase io so che, in cuor suo, l'ha provata veramente solo una volta, quando stringeva quella maglia. Sì, quella maglia con i colori “rosso come il fuoco e nero come la paura che incuteremo ai nostri avversari”, la nostra maglia. E allora Ibra: “Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”

Francesco