LA LETTERA DEL TIFOSO: "Inzaghi e i suoi abatini" di Loris

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Inzaghi e i suoi abatini" di LorisMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 18 aprile 2015, 22:00La lettera del tifoso
di Alberto Vaneria
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Chi ne ha viste e ne ricorda molte delle vicende del Milan, alla parola "abatino" non può non ripensare ad un passato, forse meno vincente di quello targato Berlusconi, ma certamente affascinante e romantico. Per capirci, il Milan è sempre stato discriminato nella sua storia: dalla stampa, dalle istituzioni calcistiche e dagli arbitri. Il nome Lo Bello ancora oggi fa soffrire il sistema epatico del tifoso milanista storico, quello non evoluto; il niet della federazione allo spostamento dell'ultima di campionato a Verona, dopo la finale di Salonicco ancora grida vendetta; i corsivi di Gianni Brera ancora trasudano invidia. Fu proprio Brera, un vero e proprio gigante del giornalismo calcistico se paragonato agli antimilanisti odierni, a coniare il termine "abatino" per quello che fu uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, per classe, personalità, intelligenza e capacità realizzativa: ancora oggi Rivera figura tra i cannonieri rossoneri di sempre. Un ragazzino smilzo dall'immensa classe che, a soli sedici anni, fu chiamato a giocare a centro campo accanto a Sani. Un calciatore che ha vinto tutto con il Milan, portando in Italia il primo pallone d'oro del calcio nazionale. Un uomo che per primo, fuori dal campo, si fece carico di opere di solidarietà e di accoglienza. Un coraggioso che non esitò a denunciare pubblicamente i soprusi e le ingiustizie calcistiche perpetrate sistematicamente ai danni del Milan, diventando quello che io amo definire con ironia la nostra "moviola umana" dell'epoca! Un fuoriclasse di umiltà che, a fine carriera, ha affrettato i tempi di recupero da un serio infortunio per assicurare al Milan lo scudetto della stella, fino ad allora sempre sfuggita, evitando a Catanzaro l'ennesima beffa che si stava profilando anche in quell'annata.
Mi sono sempre chiesto, in un gioco di fantasia, quanti goals avrebbe segnato in più Gianni Rivera se avesse potuto disporre allora dei palloni leggeri e direzionabili di oggi: io credo un'enormità. Ebbene, un campione purissimo del calibro di Rivera, veniva definito dalla stampa di fede interista un "abatino"!
Ho fatto questa lunga premessa, solo perché mi tocca leggere oggi che, in vista del derby, Inzaghi può contare (sic!) sui recuperati Van Ginkel e Honda. Due che in mezzo al campo hanno la consistenza di una farfalla in una gabbia di corvi. Questi due sì che sono abatini, giocatorini svogliati e leggiadri che non hanno nessuna voglia o capacità o forza di combattere.
Pensare di affrontare l'Inter, squadra con delle lacune, ma certamente pugnace ed aggressiva, con un centro campo composto da Van Ginkel, Honda e De Jonk, vuol dire andare allo sbaraglio. Poi magari sarò smentito dalla partita, come di frequente accade nel calcio, ed i nostri potranno essere decisivi: ne sarei strafelice e contento. Temo però, che con due che nemmeno sudano a fine partita ed un altro che, di fatto, gioca da difensore aggiunto e, a livello di gioco, possiede le geometrie di uno scolaro di seconda elementare, ci sia ben poco da sperare.
A Palermo abbiamo giocato praticamente senza centrocampo, reparto in cui il solo Bonaventura, bravo e generoso, si è incaricato di organizzare un minimo di collegamento tra le linee.
La nostra attuale manovra di attacco prevede solo l'azione personale di Menez, uno che inizia e conclude l'azione da solo. Per il resto è buio pesto, salvo qualche rete occasionale o di carambola. Se fai di tutto per prendere Cerci e Destro e poi Pippo, alla prima occasione li sostituisce, li lascia in panca, ed arriva persino ad inventarsi un doppio dualismo con l'evanescente Honda ed il partente vecchio Pazzo, allora anche il mister ci mette del suo, e pure molto. Altro che lavorare sulla psicologia e sulle motivazioni dei giocatori!
Non voglio rimpiangere nessuno, ma se penso che abbiamo sbolognato Cristante e congelato Mastalli per far giocare, pagandoci pure sopra, il ragazzino di Mou, allora penso che ci sia qualche cosa che va. Nel Milan di oggi regna incontrastata la confusione, sia in campo che in società. La nostra unica speranza è che tale confusione non si estenda alla Proprietà e che Silvio sigilli nel modo migliore il suo quarto di secolo di gloriosa storia rossonera. Speriamo bene.
Sempre Forza Milan -  Loris

   
  P.S.: Leggo addirittura che l'ineffabile Galliani voglia acquistare Van Ginkel, e alle solite stupefacenti ed ingiustificate cifre, quelle dei Costant e dei Matri, tanto per intenderci! Per favore, ba
  sta! Qualcuno ponga fine a questo stillicidio di scempi!