LA LETTERA DEL TIFOSO: "Ridateci il nostro Milan" di Michele

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Ridateci il nostro Milan" di MicheleMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
mercoledì 21 gennaio 2015, 00:00La lettera del tifoso
di Alberto Vaneria
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Ennesimo Lunedì di polemiche, ennesima sconfitta, ennesima prestazione deludente della mia squadra del cuore. Così non si può andare avanti. BASTA!!
Un Milan senza voglia, senza gioco, senza fame rimedia la sua seconda sconfitta nelle ultime tre gare in campionato e comincia il nuovo anno nel peggiore dei modi. Cosa sta succedendo? Di chi le colpe?
Andiamo con ordine: In estate l’arrivo del novellino Superpippo, considerato il salvatore della patria, (dopo il discusso esonero di Clarence Seedorf che già tempo fa ci aveva visto lungo) è stato accolto con un entusiasmo smisurato che ha contagiato davvero tutti, me compreso. Dopo l’acquisto di Menez, Diego Lopez , Armero, Jack Bonaventura (unico acquisto che rifarei altre 1000 volte) e dello spagnolo Fernando Torres, la cui avventura rossonera per ovvi motivi è già arrivata al capolinea, i più ottimisti hanno addirittura pronunciato la parola Scudetto. Magari!!
Il presidente promette ai tifosi la sua vicinanza alla squadra e a Casa Milan si torna a respirare un’aria particolare che lascia presagire l’arrivo di una stagione tipica delle grandi annate che oggi rappresentano, ahimè, solo un bellissimo ma lontano ricordo. Per la presentazione della squadra, nella nuova sede del club di Via Aldo Rossi eravamo in 3000. Fumogeni, bandiere, cori: una vera apoteosi!! Si sperava nel miracolo sportivo: riportare il Milan in alto.
La prima gara con la Lazio ne è la conferma. Il Milan vince 3 a 1 e i tifosi sognano. Il mister parla di entusiasmo, di crescita - “Ci batteranno gli avversari che saranno più forti di noi. Ma nessuno potrà vincere contro il Milan perché avrà avuto più voglia di conquistare il successo”- dice. Oggi al giro di boa, la squadra ha soli 26 punti in saccoccia con una media di 1,3 punti a partita e molte realtà considerate “piccole” hanno mostrato rispetto ad El shaarawy e compagni, dati alla mano, molta più voglia e convinzione nei loro mezzi, vedi Cesena, Empoli,Palermo, Cagliari, Torino, Sassuolo e Atalanta. Contro di loro, con tutto il rispetto per le loro compagini alle quali auguro i migliori successi sportivi, si poteva, si doveva assolutamente fare di più. Stiamo parlando del Milan, di una società che fattura fior di milioni, che sino a qualche anno fa vinceva il suo 18esimo tricolore. Stiamo parlando di una tifoseria che è sempre rimasta accanto ai propri idoli anche nei momenti più difficili, protestando con civiltà e con atteggiamenti sobri, mai sopra le righe. Una tifoseria che oggi è stanca, che tutte le domeniche vorrebbe vedere in campo 11 Gattuso per intenderci, 11 leoni pronti a sudare 7 camice pur di onorare una maglia così prestigiosa tanto bistrattata.
Si vocifera di un altro cambio alla guida dei rossoneri, cosa che ultimamente va di moda dalle parti di Milanello. Dopo l’addio di Allegri, di Seedorf ora si avvicina il momento di Inzaghi. O meglio ancora l’assunzione del tutor Arrigo Sacchi. Sicuri siano dell’allenatore tutte le colpe? Sicuri basti solo la presenza settimanale del mental coach Silvio Berlusconi, i suoi “hip hip hurrà”,le giocate da fuoriclasse di Jeremy Menez e i salvataggi prodigiosi tra i pali dell’ex portierone dei Galacticos a ridare al Milan un gioco e un pass per l’Europa che conta? Se così fosse perché le squadre che da anni, fatta eccezion per la new entry Samp, occupano le prime posizioni in classifica sono quelle che hanno speso di più?
I problemi del Milan sono noti da tempo e non possono essere rimarcati solo dopo aver racimolato un solo punto in tre partite per poi sparire completamente in caso di un filotto di risultati utili consecutivi. Questa crisi viene da lontano, molto lontano.
La causa del tracollo rossonero è da attribuire a tutti:
- All’allenatore, grandissima bandiera da calciatore che bene avrebbe fatto a fare un po’ di gavetta prima di accettare un incarico così complesso, vedi Conte. Ma chi di noi avrebbe detto no ad una proposta così allettante?
- Alla società che da tempo parla di rinascita, di anno 0, di progetto giovani, di nuovo stadio, parla appunto.
- Ai calciatori (escludendo una piccolissima parte di loro) che peccano di presunzione, di personalità e sono orfani di un vero leader nello spogliatoio, di un vero uomo oltre che grande professionista che faccia la voce grossa, che ricordi al gruppo che questa squadra non può avere come obiettivo stagionale il terzo posto ma la vittoria del campionato, della Coppa Italia, della Champions League. Questo significa avere la mentalità vincente.
- Alla mancanza di un grande dirigente sportivo come Ariedo Braida, persona seria e capace. Si sono fatti tanti, troppi nomi accostati alla società e alla panchina. Nomi illustri come Maldini, Stam, Davids, Crespo. Si sono acquistati tanti calciatori in questi anni inutili alla causa rossonera, Zaccardo, Essien, lo stesso Torres per citarne solo alcuni. Con loro, non me ne vogliano, è davvero difficile parlare di rinascita.
- All’Ad Galliani attento osservatore dei parametri zero in giro per l’Europa e ottimo dirigente, che ha sostenuto la causa Pippo Inzaghi anche in tempi non sospetti bloccando l’approdo del piacentino sulla panchina del Sassuolo e spingendo (forse) per l’esonero dell’olandese Seedorf che da buon intenditore di calcio qual è aveva considerato non da Milan i ¾ della rosa a sua disposizione. Il professore aveva ragione.
Da tifoso di questi colori, da vero appassionato di calcio, chiedo a tutti voi un esame di coscienza: RIDATECI IL NOSTRO MILAN.

Michele Laddaga