Ag. Bonaventura a MC: "Alle 19 del 1 settembre era dell'Inter, ecco come andò. Quando ha saputo del Milan non ha sentito più nessuna offerta"

Ag. Bonaventura a MC: "Alle 19 del 1 settembre era dell'Inter, ecco come andò. Quando ha saputo del Milan non ha sentito più nessuna offerta"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/Photoviews
mercoledì 4 marzo 2015, 23:15Le Interviste
di Thomas Rolfi

L'agente di Giacomo Bonaventura ha parlato ai microfoni di Milan Channel. Ecco quanto dichiarato da Giocondo Martorelli.

Sull'affare fatto dal Milan scambiando Jack 'alla pari' con Cristante: "Ho grande rispetto per i giovani, perchè bisogna saperli aspettare. Non lo conosco e non mi permetto di dare giudizi. L'operazione Bonaventura è stata un'operazione fantastica. E' vero che è arrivata all'ultima istante, però quando a Galliani gli si è presentata questa possibilità è stata di una decisionalità incredibile. Non avevo mai avuto rapporti con Galliani se non per giocatori del settore giovanile, ne avevo avuti più con Braida. Lì ho avuto la percezione del grande dirigente che parte deciso sull'obiettivo. Nelle ultime ore si sarebbe potuta creare l'asta Inter-Milan invece la voglia di portare a casa l'affare è stata determinante. Operazione perfetta per tutti".

Sui tifosi che ad agosto 2014 chiedevano Bonaventura: "Fa piacere ovviamente. Sarà il calciatore che anche il tifoso avversario 'amerà' perchè non ha atteggiamenti negativi nei confronti degli avversari. Subito nella trasferta di Parma poi ha bagnato l'esordio con un gol e tutto è stato più facile anche a livello di ambientamento".

Sulla capacità di inserimento di Bonaventura: "Sa trovare i tempi giusti di inserimento. Lui quando gioca all'interno del campo ha questa grande possibilità che tende spesso ad inserirsi. Poi ha entrambi i piedi e soprattutto il tempo di inserimento".

Sui compiti difensivi che invece aveva nell'Atalanta: "Agli inizi Giacomo nasce come trequartista. Poi Colantuono pensando che aveva bisogno di un quarto a sinistra pian piano - e di questo lo ringrazio, perchè se oggi Giacomo è un giocatore completo, merito è di Colantuono che l'ha fatto crescere tanto - lo ha modellato in quel ruolo. In quegli anni ha fatto più l'esterno. Tante volte quando entrava dentro il campo faceva male sportivamente parlando all'avversario".

Sulla data più emozionante: "Ovviamente la data in cui un ragazzino che segui esordisce in Serie A è una gioia impagabile per te e per il ragazzo stesso. Tante volte la nostra figura di agenti non è solo l'aspetto economico quello importante, ma anche fargli capire qual è il giusto percorso da fargli fare. Se un giocatore è un fenomeno a 18 anni è giusto che giochi subito nel grande club, ma ci sono anche giocatori che hanno bisogno di un percorso di cresita per poter raggiungere il massimo del proprio potenziale. Io sono convinto che non puoi arrivare in una grande squadra come il Milan dal nulla".

Sul rapporto quasi famigliare con Giacomo: "E' sempre stato il mio modo di lavorare, non solo con Giacomo, ma anche con tutti gli altri ragazzi che ho cercato sempre di aiutare e consigliandoli nella maniera giusta. Io ho perso tanti calciatori perchè non ne condividevo i modi o gli atteggiamenti. E' stata una mia scelta e la continuerò a fare e gli esempi saranno sempre quelli, esempi positivi del calcio".

Se può essere un vantaggio per la Nazionale il suo essere un tipo schivo: "Sono d'accordo, io credo che lo possa essere. Ma credo che la cosa primaria sia avere un valore tecnico e fisico per ambiere a una cosa così impirtante come la Nazionale. Poi se a queste doti primarie c'è anche una cultura del lavoro e del mettersi a disposizione per i compagni è tutto di guadagnato".

Sul rapporto con i tifosi atalantini: "E' adorato. E' cresciuto in questa società, è stato adottato da loro. La società e i tifosi hanno dato tutto per lui e sono stati ricambiati da Jack. Lo ricordano tutti con grande affetto".

Sulla soglia del dolore altissima: "Ha sofferto tantissimo per il dolore alla spalla, ma non poteva avere contatto e non riusciva ad essere libero nel calciare. Ha fatto delle infiltrazioni, ma non sono servite. Adesso non è che stia al 100%, però stringe i denti e scende in campo".

Sul gol più bello: "Non sono gol che rimarrano negli occhi dei tifosi per anni. Il primo è stato quello più importante perchè è stato il primo con questa maglia e a pochi giorni dal trasferimento. Il gol più importante per la squadra è stato quello con il Cesena perchè era un momento difficile per la squadra".

Sul rapporto con il presidente Berlusconi: "Subito dopo che abbiamo firmato l'accordo con il Milan posso solo descrivervi la grande emozione che ha provato a parlare con il presidente del Milan. Gli fece i complimenti per la sua semplicità".

Sulla trattiva con l'Inter: "L'appuntamento era a Milano il 1 settembre per parlare con Inter e Verona. Il giorno dopo ci fu una telefonata a 6 ore dalla fine del mercato in cui Ausilio mi confermava che l'operazione si sarebbe fatta anche senza che Guarin partisse. Eravamo a 100 metri dalla sede dell'Inter negli uffici di Percassi. Dopo un'ora mi chiama e mi dice che i contabili dell'Inter mi stanno facendo storie e non mi avallano al momento questo tipo di operazione. Il tempo di discutere con il presidente dell'Atalanta e gli altri responsabili ed è arrivata la telefonata del Milan. La correttezza dell'Atalanta è stata quella di accettare per il bene di Giacomo a una cifra minore da quella che volevo. Ci tengo a sottolineare che appena ho saputo dell'interesse del Milan ogni altro discorso è stato chiuso e non ho nemmeno avvisato l'Inter perchè non mi interessava fare aste".