Costacurta: "Berlusconi ci faceva sognare e voleva che lasciassimo le fidanzate. Il Milan può sfiorare la Champions..."

Costacurta: "Berlusconi ci faceva sognare e voleva che lasciassimo le fidanzate. Il Milan può sfiorare la Champions..."MilanNews.it
© foto di Antonio Vitiello
giovedì 29 settembre 2016, 13:14Le Interviste
di Matteo Calcagni

Alessandro Costacurta, ospite a Sky Sport 24 in occasione degli ottant'anni di Silvio Berlusconi, ha parlato a 360° del presidente rossonero, parlando poi della situazione attuale in casa rossonera, del cambio di proprietà e di tanti aneddoti del passato.

Sugli inizi: "Ricordo sempre il primo impatto con Berlusconi, eravamo un gruppo di ragazzi, avevamo dai 18 ai 25 anni, lui ci parlava di sogno. Ci voleva conquistare facendoci sognare di arrivare al top del mondo, noi eravamo ricettivi, ci faceva sognare e quello è stato il segreto"

Sul nuovo corso dei giovani: "E' un anno e mezzo/due che hanno intrapreso questa strada, devo dire che la apprezzo e la trovo giusta, sta arrivando qualche segnale".

Sulle arrabbiature: "Non mi ha mai sgridato, mi ha dato qualche consiglio, voleva che lasciassimo le fidanzate, secondo lui ci distraevano".

Sul ricordo più bello: "Sarò sempre molto grado, come regalo di matrimonio mi regalò un weekend a Villa Certosa perché non sapeva cosa farmi come regalo. Andai molto volentieri con Ambrosini e la sua fidanzata. Passammo un weekend meraviglioso, era stato molto gentile. Poi quando mia mamma ebbe un grave problema, mise a disposizione il suo aereo per portarla a guarire. Per quanto riguarda il calcio, l'immagine nostra è quella di Barcellona, lì cambio tutto".

Sull'attenzione di Berlusconi:" Sapeva qualsiasi cosa dei propi giocatori, lo faceva anche nelle altre aziende, credo che questo fosse il grande vantaggio, non l'ho mai sentito alzare la voce".

Sull'impossibilità a farsi sentire di no: "Era praticamente impossibile sentirsi dire di no, per lui tutto era possibile, la sua storia sta lì a dimostrarlo. Candidarmi? Non mi ha mai chiesto di candidarsi perché sapeva già la risposta, qualche no comunque lo prese, come quello di Vialli, ci rimase male".

Su Montella: "Credo si avvicini molto a quello che il suo calcio, il calcio di Montella è arrivato quando lui sta abbandonando, è un allenatore che si avvicina molto ai suoi gusti, controllo palla, calcio propositivo".

Su Mihajlovic: "A me piaceva, ma è un allenatore che punta più sui risultati che sullo spettacolo".miha, a me piaceva, ma porta più sui risultati, montella punta più sullo spettacolo".

Su Brocchi e Inzaghi: "Vedava il gioco che facevano nelle giovanili. La Primavera di Brocchi giocava bene a calcio, poi quando fai un calcio propositivo con giocatori che non sono all'altezza rischi di non fare risultati, ma il suo calcio propositivo lo ha conquistato".

Sulla cessione: "Berlusconi ha valutato molto bene quello che c'è da fare, per lui l'abbandono è una grande sofferenza, ma se ci ha messo così tanto vuol dire che ha messo dei paletti per rendere il Milan migliore".

Sullo spettacolo: "Lui preferiva usare la via dello spettacolo, lui voleva che ci fosse dell'altro, vincere giocando bene. Avrebbe preferito farlo con lo spettacolo".

Sulla difesa degli allenatori: "Credo che abbia difeso più allenatori dei giocatori, lui ha sempre difeso gli allenatori, ricordo quando venne nello spogliatoio di fronte a Sacchi, lui disse che chi non seguiva l'allenatore poteva anche andarsene, lì dimostrò qualcosa di diverso".

Sulla scelta dei giocatori: "Era bravissimo a scegliere giocatori e persone, quando sceglieva un giocatore aveva anche deciso che era una bella persona".

Sulle conoscenze calcistiche di Berlusconi: "Credo che lui si sopravvaluti, pensa che il calcio lo vede più a tavoliuno che reale, ma non è vero che non capisce di calcio, ma non ho mai pensato che fosse un pazzo".

Sulle possibilità di questo Milan: "Credo che ci siano cinque squadre più forti di questo Milan, può arrivare a sfiorare la Champions, non ha le qualità per arrivarci ma a volte ci possono essere delle sorprese. La cosa più importante è che qeusto allenatore avvicini la squadra ai tifosi. Ai tifosi manca una bella squadra da guardare, adesso c'è quell'indirizzo, non so se ci arriveranno".

Sull'eventualità di essere allenatore del Milan: "Non credo, ho abbandonato il pensiero di fare allenatore quando l'ho fatto".

Sugli auguri: "Tanti auguri a Sheva. E al presidente, voglio ringraziarla per quello che mi ha fatto vivere, la ringrazierò per tuta la vità, mi ha fatto vivere dei momenti eccezionali, mi ha migliorato e mi ha fatto sognare".