Gattuso a MN: "C'è dispiacere ma sapevamo l'Inter fosse più forte. Troppi gol subiti, mi fanno arrabbiare"

Gattuso a MN: "C'è dispiacere ma sapevamo l'Inter fosse più forte. Troppi gol subiti, mi fanno arrabbiare"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 16 settembre 2017, 15:06Le Interviste
di Daniele Castagna
fonte Da Solbiate Olona, Pietro Mazzara e Thomas Rolfi

Dopo la sconfitta nel derby Primavera, il tecnico Gennaro Gattuso ha commentato così la sfida. Queste le parole raccolte da MilanNews.it

"C'è dispiacere ma sapevamo loro fossero molto più forti di noi. Campioni d'Italia in carica e con molto mercato fatto, c'è differenza tra noi e loro. Dobbiamo solo lavorare e guardare avanti, anche se nel primo tempo l'hanno fatta gli episodi perché noi c'eravamo. Non vogliamo soffermarmi sull'errore dei singoli, ma nel secondo tempo siamo spariti".

La differenza tra le squadre: "L'età ha fatto la differenza e loro hanno più esperienza di noi. I valori sono differenti ma dobbiamo restare sul nostro percorso. Mi fa però arrabiare il numero di gol subiti e le modalità, alcuni sono veramente incredibili".

I margini di crescita: "Stiamo lavorando sulla mentalità, sullo stare in campo e giocare a pallone. Normale che il percorso sia ancora lungo e sono contento per la voglia e la passione che ci mettono. Sarebbe bello vincere anche però testa bassa".

Spinta in più per le prossime gare: "Sì, ma le sconfitte bruciano sempre che siano derby o no. In questo momento dobbiamo essere più squadra. Gli errori ci possono stare ma dobbiamo diventare squadra, senza buttare il resto del lavoro. Questo gruppo ancora non riesce a reagire quando ci sono degli ostacoli o degli errori".

Il calo mentale: "Lo ripeto ancora, il percorso è questo. Prendere gol non deve essere una cosa normale e questo mi fa arrabbiare".

La scarsa produzione offensiva: "Il primo tempo siamo andati bene, piatti invece nel secondo tempo. Il loro attaccante è stato pagato tanto, in questo torneo sposta gli equilibri e conta poco. Ora voglio solo che i miei ragazzi capiscano certe dinamiche. Loro sono molto più forti di noi".

Poco veleno in squadra? "Non si può comprare al mercato. Serve tempo in un percorso lungo e difficile. È un concetto complicato. Ma già vedere ragazzi di 16 e 17 anni che combattono mi fa piacere, non bisogna essere troppo aggressivi con loro. Il lavoro quotidiano ha la priorità".