Genoa, Sbravati su El Shaarawy: "Con me ha sempre fatto il centrocampista, è il suo ruolo"

Genoa, Sbravati su El Shaarawy: "Con me ha sempre fatto il centrocampista, è il suo ruolo"MilanNews.it
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domenica 5 luglio 2015, 08:31Le Interviste
di Salvatore Trovato

Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, ha parlato di Stephan El Shaarawy: "Con me il centrocampista lo ha sempre fatto: per me è quello il suo vero ruolo.  Mezz’ala, non trequartista. Interno destro in un 4-3-3. O in un 4-1-4-1 che è praticamente la stessa cosa. Una mezz’ala di inserimento, che quando aveva l’opportunità puntava la porta, ma era in grado di fare tutte e due le fasi, non solo la parte offensiva. È sempre stato predisposto al sacrificio. Anche da attaccante è uno che fa la sua parte, non un anarchico che pensa solo al gol. Lo conosco da una vita: siamo entrambi di Savona, quando lavoravo per il Savona lui giocava negli esordienti del Legino. Non potevo ancora prenderlo, ma quando passai al Genoa me lo portai. Faceva il centrocampista esterno: aveva qualità atletiche importanti, con quella gamba era inevitabile piazzarlo a spingere sulla fascia.

Provai ad accentrarlo in mediana a tre, ci rimase anche con gli Allievi di Torrente. Con la Primavera che vinse lo scudetto spesso Chiappino faceva il 4-4-2: lui era uno degli esterni. Pian piano ha avanzato il raggio d’azione: trequartista a Padova, poi punta. Al Milan ha fatto 20 gol, una stagione in cui si parlava solo di lui e Neymar ed è stata la sua sventura, perché lui non è un’ala vecchia maniera, di quelle che vanno sempre dalla stessa parte per saltare l’uomo, lui sa dribblare da entrambi i lati, ma all’ala sarebbe finito fuori dal campo. Con gli esterni con il piede inverso, che si accentrano per il tiro, c’è grande spazio per gli inserimenti dei centrocampisti. Intendiamoci, la mezz’ala Stephan la faceva nei Giovanissimi, può darsi che in A non gli riesca. Ma, alle spalle di un mancino all’ala destra, Honda o Cerci, lui avrebbe ampi spazi per provare il tiro: potrebbe diventare un centrocampista da 7-8 gol a stagione. E invece fece quella super stagione al Milan, da allora la gente si aspetta 20 gol l’anno. A centrocampo giocherebbe anche più libero, senza tutta questa pressione".