Marco Simone a MC: "Lontano fisicamente dal Milan, ma non con il cuore. La società deve azzerare e ripartire da obiettivi alla portata"

Marco Simone a MC: "Lontano fisicamente dal Milan, ma non con il cuore. La società deve azzerare e ripartire da obiettivi alla portata"MilanNews.it
© foto di Giacomo Morini
venerdì 9 ottobre 2015, 18:14Le Interviste
di Thomas Rolfi

Marco Simone è intervenuto ai microfoni di Milan Channel. Ecco quanto dichiarato dall'ex attaccante rossonero al canale tematico.

Sul passato: "Ho giocato con i più forti di tutti i tempi. Una settimana fa ho passato una bellissima serata a cena con Giorgione (Weah ndr). Nelle prossime settimane verrà a trovarmi a Tours (la squadra di Ligue 2 dove Marco Simone allena attualmente ndr). Giorgione è ingrassato parecchio (ndr)".

Sulla situazione del Milan: "Io dal 1998 mi sono staccato dal Milan solamente a livello corporale, ma non a livello di cuore. Seguo sempre le partite da tifoso e domenica sera contro il Napoli ho sofferto tanto a vedere una sconfitta in modo così eclatante".

Su come uscirne: "Secondo me è troppo facile ora analizzare il Milan dall'esterno in base ai risultati. Il Milan dovrebbe fare un'analisi profonda di quelle che sono le dinamiche e le idee per costruire ogni anno la stagione. Penso sia sbagliato parlare male dei giocatori e dell'allenatore o della società. Penso che il club dovrebbe avere il coraggio di azzerare tutto e ripartire con idee nuove, come ha fatto 25 anni fa, ripartendo da obiettivi concreti e alla portata, anche se magari non prestigiosi come un tempo. In caso contrario farà sempre fatica, perchè pur essendoci i soldi, non si può competere economicamente con i grandi club del resto d'Europa".

Sui tanti giocatori nelle nazionali: "Infatti il Milan è una buona squadra, ma purtroppo la delusione rimane perchè si pensa che questo tipo di gruppo possa avere gli stessi obiettivi di una volta. Questo è molto difficile perchè negli ultimi anni squadre come Napoli, Lazio e Fiorentina hanno costruito con più attenzione le proprie squadre a livello di mercato".