TMW RADIO - Amelia: "Non mi convince la comunicazione del Milan, forse è l'inesperienza. Senza le frasi post Samp il gruppo sarebbe rimasto compatto"

TMW RADIO - Amelia: "Non mi convince la comunicazione del Milan, forse è l'inesperienza. Senza le frasi post Samp il gruppo sarebbe rimasto compatto"MilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
venerdì 20 ottobre 2017, 22:13Le Interviste
di Matteo Calcagni

Marco Amelia, ex portiere rossonero, è intervenuto a "TMW Radio" durante "Due in fuorigioco". Si è parlato della situazione attuale in casa milanista e non solo.

Sull'attualità personale: "In queste settimane sono a Coverciano per seguire il corso di allenatore, poi mi alleno lì, una struttura che permette di allenarti al top".

Su Donnarumma: "Secondo me non è ancora tra i primi tre portieri d'Europa, ma tra i primi dieci sì. Ha una grande struttura, grandi qualità e grandi margini di miglioramento. E' questione di tempo, Gigio scalerà questa classifica. I primi tre? Buffon c'è sempre e comunque, poi Courtois, De Gea, Oblak, Neuer... Gigio può arrivare al loro livello, deve capire che può e deve migliorare ancora".

Sul gioco con i piedi dei portieri: "Oggi il portiere deve anche saper giocare con i piedi, ora non puoi permetterti di non saperlo fare. Qualsiasi allenatore pretende un portiere che si mette a disposizione della squadra. Per quel che mi riguarda ci riuscivo un pochino, anche per questo sono riuscito a fare qualche annetto in Serie A".

Sugli aspetti non convincenti del Milan: "Non mi convince il sistema di comunicazione interno. Il Milan per storia aveva una comunicazione importante, in questo momenti di difficoltà non si creavano troppi problemi. Da Fassone post Sampdoria e ieri Mirabelli. Non serve dire che siamo tutti a tempo, lo sono tutti, è scontato e non serve dirlo. Prima di una partita sarebbe meglio non parlare. In un momento di difficoltà bisogna essere tutti uniti, alle difficoltà si pensa in un secondo momento. Questo chiaccherare in maniera negativa porta a situazioni non belle anche all'interno dello spogliatoio. I ragazzi stanno molto attento a quello che sentono dai media".

Sull'entusiasmo che è andato perso: "Prima era facile cavalcare l'onda dell'entusiasmo degli acquisti. Ha dato tanto entusiasmo, ma poi bisogna essere obiettivi e quando si cambiano tredici giocatori all'interno di uno spogliatoio per metterli in ordine c'è bisogno di tempo. E il Milan di tempo non ne ha molto. In un campionato come quello italiano ci sono quattro/cinque squadre più o meno stabili, ad ogni modo saresti partito con l'handicap rispetto alle altre. Si rischia di creare confusione tra le parti ed escono dichiarazioni che a mio punto di vista hanno destabilizzato un po' l'ambiente. Senza quelle dichiarazioni post Sampdoria l'ambiente sarebbe stato più compatto e si sarebbero evitare molte chiacchere".

Sulla comunicazione: "Siamo in un periodo in cui la comunicazione è fondamentale. E' importante per il singolo calciatore che deve anche curare i propri profili social. E' un momento in cui bisogna curare tutto. Voglio pensare che certe dichiarazioni non siano ragionate, perché bisogna conoscere le conseguenze. O forse c'è ancora un pizzico di inesperienza. Il Milan è forse il club che ha più cassa di risonanza al mondo dopo Real e Manchester United. I media attorno al Milan parlano perché tutti tengono a questo club che ha vinto tanto. Chi sta lì deve stare attento alla comunicazione. Nei periodi di difficoltà Galliani e Berlusconi parlavano poco".

Su Bonucci: "Non è una questione di chi ha in porta, è una fase di ambientamento che qualsiasi giocatore ha all'inizio. Nella difficoltà generale può capitare anche a Bonucci. C'è un'insicurezza di moduli, di formazione, questo porta a difficoltà. Una pecca del Milan è che non ha tanti giocatori di esperienza".

Sui difensori che preferirebbe da portiere: "Barzagli su tutti, perché è un difensore completo capace di far giocare bene tutti i suoi compagni di reparto. Chiellini per temperamento e carattere. Bonucci lo prendo e me lo tengo. Aggiungerei un Criscito che gioca allo Zenit ma ha qualità importanti e grande esperienza e non riesco a capire perché nessuna squadra italiana lo riporti nel nostro campionato e nemmeno la Nazionale. A destra sceglierei Zappacosta del Chelsea".