l terzo posto si allontana pericolosamente. Contro l’Udinese solo un exploit? Torres in odore di bocciatura?

l terzo posto si allontana pericolosamente. Contro l’Udinese solo un exploit? Torres in odore di bocciatura?
© foto di Giulia Polloli
lunedì 8 dicembre 2014, 16:45Milanello in rosa
di Giulia Polloli

Tutto da rifare. Il Milan ha sprecato, come Menez davanti a Perin,l’occasione di rimanere in corsa per agguantare il terzo posto ancor prima della sosta. Perché anche nella conferenza pre-gara, Inzaghi parla,  con tutte le cautele del caso, della necessità per una squadra come il Milan di ritornare in Europa. Ne parla in modo velato, Inzaghi, mentre viene sollecitato ad un parere sull’idea di Conte di fissare gli obiettivi della Nazionale insieme ai tecnici dei club. L’Italia vuole tornare a vincere, così come il Milan in Europa, queste le sue parole e, il riferimento sembra alquanto chiaro.

Peccato però che il Milan abbia gettato alle ortiche, come sul dirsi, un’occasione importante, visto anche il risultato del Napoli, prossimo avversario nella S.Siro rossonera. Il Genoa ha consolidato il suo terzo posto dimostrandosi squadra cinica e dotata di armi affilate, soprattutto sui calci da fermo.  Nell’unica occasione davvero pericolosa, Bonera lascia libero Antonelli che davanti a Diego Lopez svetta su tutti e insacca. Il Milan regredisce e la partita contro l’Udinese sembra sempre più un ricordo, o forse un’exploit a cui, a tratti, oggi è apparso impossibile dare un seguito. Nonostante l’occasione fallita Menez è il giocatore che più ha messo in difficoltà la difesa rossoblu: ma quando la luce si accende a sprazzi, i momenti di buio sono quelli che si ricordano meglio. Il ritorno di Montolivo, in campo dal primo minuto era, alla vigilia, l’unico rischio che Inzaghi sembrava voler correre. Scommessa vinta solo in parte. Il capitano non ha ancora il ritmo gara nelle gambe per poter essere il direttore d’orchestra che il suo allenatore sperava di poter schierare. Il Milan vive di espedienti dopo il gol che lo porta in svantaggio, senza mai essere davvero pericoloso. Il reparto avanzato non è incisivo e Inzaghi mischia le carte in tavola: ma non è Torres ad essere pescato dal mazzo. Niang e Pazzini assomigliano più ad un avvertimento per lo spagnolo che non il disperato tentativo di raddrizzare una gara importante. Idee confuse, reparti in affanno e forse anche un po’ di paura di osare. Tutto questo riporta il Milan lontano dall’obiettivo terzo posto, ma non fa demordere Inzaghi nel suo reiterato tentativo di difendere i suoi ragazzi e incoraggiarli a riprendersi subito dopo la sconfitta. Era successo contro il Palermo, era successo ad El Shaarawy dopo la delusione nel derby: ogni volta il Milan e i singoli si sono ripresi. Manca equilibrio ma soprattutto continuità. Questi i temi su cui lavorare, ma per farlo ci vogliono gli interpreti giusti, anche al momento giusto.