Questione di stile

Questione di stile
© foto di Giulia Polloli
mercoledì 16 aprile 2014, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli

Con l’Europa nel mirino il Milan ottiene la quarta vittoria consecutiva della gestione Seedorf. Ma sembra non bastare per placare le scosse telluriche che interessano il terreno sottostante la panchina dell’allenatore rossonero. Si è passati dall’assenza di obiettivi, con il solo compito di ridare fiducia ad una squadra che stava ormai andando alla deriva, poi sul tavolo è stato posizionato l’obiettivo Europa League, fondamentale più per le vicende extra campo, che non per la progettazione tecnica futura. E ora, dal cilindro, spunta l’idea di dover raggiungere il quinto posto, per evitare la ripresa della stagione con i turni preliminari della coppa europea che già di per sé, in tempi normali, non ha grande appeal. Insomma una situazione work in progress che sembra tanto una manovra per trovare alibi in caso di mancata riconferma di un allenatore che, col senno di poi, per molti ha le sembianze di un personaggio scomodo. Il mancato incontro a Milanello tra Galliani e Seedorf, previsto per la giornata di ieri,ha lasciato uno strascico di malcontento e qualche giustificato dubbio sullo stato dei rapporti società-allenatore, in virtù anche dei fatti relativi all’utilizzo di Montolivo, ufficializzato solo nell’immediato pre- gara contro il Catania. Se fossi un romanziere, avrei molti argomenti sui quali sviluppare la trama di un best seller, ma i racconti spesso sfociano in trame poco credibili, seppur avvincenti. La vittoria contro il Catania è arrivata con una partita tra le più noiose della stagione. Ritmo basso da parte dei rossoneri che hanno addirittura rischiato di rimanere sopraffatti dall’avversario, non fosse che Abbiati, nel primo tempo, ha rimesso le ali, scaraventando lontano la conclusione di Barrientos con un volo plastico che ha fatto esplodere lo stadio.

I tre punti avvicinano il Milan ad un’impresa che, fino a qualche tempo fa, sembrava titanica, grazie anche alla prodezza di Montolivo, che inizialmente doveva rimanere in panchina ad assistere alle gesta dei compagni. Sale l’asticella dell’obiettivo stagionale dunque, salgono le quotazioni di Galliani che, da quando è stato investito del ruolo di tutor ha ottenuto, come riscontro, una serie positiva dei rossoneri. Scendono le quotazioni di Seedorf, che da pupillo presidenziale è diventato l’equivalente di un moscerino in un occhio e scende, soprattutto l’importanza che il Milan dava alla qualità del gioco a prescindere dal risultato. Anzi, a prescindere dal risultato, che a questo punto è di certo positivo nella gestione rossonera affidata all’olandese, si rischia di veder andare in fumo i proclami presidenziali di qualche mese fa, a causa di una lotta interna che vede schierati i volti più potenti del club. Insomma, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una serie di eventi che portano a pensare che la spaccatura tra area tecnica e dirigenza (leggasi Seedorf e Galliani) stia assumendo proporzioni difficilmente gestibili. La sensazione è che pur ottenendo il massimo dalla squadra, Seedorf non abbia toccato le giuste corde, sia nello spogliatoio che in società. E per questo, a prescindere dal risultato, che probabilmente riuscirà ad ottenere, pagherà pegno. E se così fosse, saremmo testimoni di un cambio di stile, che però si scosta da quel famoso “stile Milan” che ha fatto le fortune della società dell’ex via Turati.