Vincere e convincere. Ecco il nuovo ostacolo da superare per rimanere alla guida del Milan

Vincere e convincere. Ecco il nuovo ostacolo da superare per rimanere alla guida del Milan
© foto di Giulia Polloli
mercoledì 26 marzo 2014, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli

Punti e prestazione. Non basterà solo una bella partita o una vittoria casuale per saldare il rapporto tra Clarence Seedorf e il Milan. L’allenatore rossonero infatti permane nel suo stato di instabile condottiero di una squadra che ha perso di vista il suo obiettivo. Non un posto in classifica, là in alto,quest’anno ormai bisogna dire addio ai sogni di gloria, ma l’orgoglio di vestire la maglia, quella gloriosa maglia, rossonera e di difendere sul campo il simbolo di una società che ha segnato la storia del calcio italiano.

Seedorf deve fare i conti con gli infortuni, tegola che dall’inizio della stagione il Milan non è riuscito a togliersi di dosso. Difesa in emergenza, che già al completo ha lasciato adito a molte critiche, centrocampo privo di Montolivo e qualche dubbio di troppo per l’impiego di Taarabt, che nelle sue apparizioni è sempre stato una sorta di raggio di luce nella penombra rossonera. Contro la Fiorentina, la squadra che a prescindere dalla posizione in classifica, esprime certamente il miglior calcio italiano, in avanti dovrebbe rientrare titolare Balotelli. Mentre la sua panchina contro la Lazio è stata letta come una bocciatura, lo stesso non può essere detto per l’eventuale esclusione di Pazzini. Seedorf ha più volte sottolineato che non avrebbe mai fatto giocare insieme, dal primo minuto, i due attaccanti. Vuoi per motivi di credo tattico, vuoi perché in caso di infortunio la panchina rossonera è priva di giocatori in grado di prenderne il posto senza rompere l’equilibrio in campo. Quindi staffetta obbligata almeno all’inizio, anche contro la formazione di Montella. La partita di Firenze si giocherà in un clima carico di rancore dopo lo “scippo” di cui, secondo i viola, si è macchiato il Milan nell’ultima giornata dello scorso campionato. Un torto che ha costretto la Fiorentina ad accontentarsi dell’Europa League a fronte di quella Champions ricca di fascino e soprattutto di moneta sonante nelle casse delle società: eppure il mercato della Fiorentina e l’assemblaggio che Montella ha diretto sui suoi uomini, è risultato vincente. Non a caso, nel momento della spaccatura tra Barbara e Galliani, dal calderone dei possibili successori dell’ad rossonero spuntò il nome di Pradè.

Ma anche questo, almeno fino a metà aprile, quando si riunirà il gran consiglio rossonero, sarà solo una piccola nota a margine di una storia complessa.

Tornando in modo spedito alla partita che ci aspetta questa sera, tornando alle parole con cui ho aperto questa mia riflessione, vincere e convincere è l’imperativo a cui è appeso il futuro di Seedorf, almeno per i prossimi mesi. Sul tavolo le carte continuano a cambiare, a seconda degli eventi. Se prima bastava cambiare atteggiamento, se poi anche la vittoria a scapito del bel gioco poteva bastare, ora Clarence è obbligato a stupire. Sì, deve fare il mago, lo stregone, magari vincere anche contro le forze del male. Forse dovrebbe tramutarsi in Harry Potter.