Biasin: "Milan, 2 cose sui cinesi (ma occhio al 'boicottaggio')"

Biasin: "Milan, 2 cose sui cinesi (ma occhio al 'boicottaggio')"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 21 febbraio 2017, 12:26News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Fabrizio Biasin per TMW

Scrivere di Milan è diventata una guerra. Non bastavano le liti tra “cinesi” e “anti-cinesi” (il closing è in avvicinamento e non si vedono nubi all’orizzonte), ora si discute anche sul cazzeggio filosofico intitolato “vincere è meno bello se si difende troppo”. Saremo barbari e volgari, ma tale “illuminata" considerazione ci pare una cazzata, di quelle promosse da un certo tipo di critici, probabilmente mai entrati in un qualsiasi spogliatoio pallonaro dalla serie A alla terza categoria.
Vincere è sempre priorità e prescinde “l’estetica”. Chi pensa il contrario vive su Plutone o qualcosa del genere. Criticare Montella perché “al Milan certi catenacci non si erano mai visti” o “ci è” (e allora ci arrendiamo) o “ci fa” (e allora è un po’ mignottone). Questo Milan produce miracoli, chi non se ne rende conto e pretende “maggiore fantasia” non fa il bene della squadra né capisce la situazione. Berlusconi, per dire, guida il partito degli scontenti (così raccontano i beninformati) così come capitava un anno fa, poco prima del siluramento di Mihajlovic.

Sappiamo come andò a finire.
Quest’anno andrà diversamente. La “pratica cinese” è a un passo dal concretizzarsi nonostante un certo tipo di ostilità, mediatica soprattutto, che porta moltissimi a semplificare le cose con l’espressione “nessuno conosce i cinesi del Milan”. Tradotto: siccome io non so chi sono, trovo più gente possibile "che non sa chi sono", la butto in caciara e così facendo non rischio la figura di quello che “ha provato a scoprire questo e quell’altro ma alla fine non ha scoperto niente”.
Il qui presente, per dire, davvero non conosce “i cinesi del Milan”, ma sa che a Fininvest e in casa “Fassone-Mirabelli” i nomi sono ben noti. Che poi è quel che conta. Il giorno del closing per mere questioni legali, l’elenco degli investitori verrà reso noto e partirà il “piano rossonero” atto a rinnovare una rosa che, come un appartamento usurato negli anni, necessita di una bella imbiancata.
E qui viene a galla l’altra forma di – definiamolo – “boicottaggio" legata “ai cinesi del Milan”: quelli che “non esistono” ultimamente sono anche quelli che “non esistono ma hanno dato l’ok a Fassone e Mirabelli per andare ad osservare tonnellate di campioni in giro per l’Europa”. Si cerca, in definitiva, di buttarla in vacca, accostando al Milan “che verrà” ogni tipo di calciatore che costi dai 50 milioni in su, così da poter dire in futuro “eh, il closing lo avranno anche fatto, ma avevano promesso Benzema, Aubameyang e Dragon Ball e invece questi qui son mica arrivati”.
“L’evoluzione inciampa”, canta un tale assai saggio con affianco uno scimmione…