Biasin: "Milan: Gattuso deve risolvere il "guaio estivo" (e c'è un esempio da seguire)"

Biasin: "Milan: Gattuso deve risolvere il "guaio estivo" (e c'è un esempio da seguire)"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 5 dicembre 2017, 12:25News
di Matteo Calcagni
fonte estratto dall'editoriale di Fabrizio Biasin per Tuttomercatoweb.com

La prima cosa che mi passa per la mente è che faccio parte del club di quelli che la scorsa estate dicevano “gran mercato quello del Milan”. Oggi, molti di questi dicono “che mercato di merda quello del Milan!”. Qual è la verità? Se lo sapessi sarei molto ricco e avrei tempo per fare i regali di Natale. In ogni caso due boiate le butto sul piatto: 1) Di sicuro Mirabelli ha speso troppo, non ha trattato, ha detto “voglio quello, quant’è? Io pago”. È successo per eccesso di fretta e di entusiasmo. Questo significa che tutti i nuovi acquisti rossoneri siano dei pipponi devastanti? Giammai. 2) Prendiamo la rosa dell’Inter e torniamo indietro di sei mesi: i D’Ambrosio, i Miranda, i Gagliardini, i Candreva e via via tutti gli altri, sembravano zavorre da buttare nella differenziata. Persino Icardi pareva sacrificabile.

Oggi sono tutti trasformati e, anzi, in molti casi rendono più di quel che valgono. Merito di un bravo allenatore, merito di una società che si è fatta seria e ha ragionato con la testa, più che con la pancia. Il Milan vive il suo momento di “crisi”, ma buttarla in vacca (“hanno sbagliato tutto!”) sarebbe superficiale e certamente sbagliato. Il resto tocca a Gattuso, chiamato a una missione difficile: rimettere insieme un gruppo che è stato “formato nella divisione”. Quest’ultimo è un ossimoro del cazzo che però nasconde qualcosa di concreto: nuovi acquisti e vecchia guardia hanno vissuto i mesi della “separazione indotta”, sembrava che si potesse fare a meno dei Suso e dei Bonaventura “perché tanto ci sono i nuovi”. Si è creata una frattura non manifesta (in fondo sono tutti fior di professionisti) ma tangibile sul campo: a pochi passi dal Natale non esiste ancora un’identità tattica, né si capisce su chi si debba puntare. Gattuso dovrà essere bravo a “costruire” un gruppo più che a “inventare” calcio: ci può riuscire, perché di quello si è cibato per anni. Se poi “il gruppo” trovasse anche un minimo di forma fisica beh, male non farebbe.