Biasin: "Sinisa, Bee, mercato: ecco cosa succede al Milan"

Biasin: "Sinisa, Bee, mercato: ecco cosa succede al Milan"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 24 novembre 2015, 13:30News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Fabrizio Biasin per TMW

Non so cosa farà Pirlo, ma so a chi farebbe più comodo in questo momento in Italia: al Milan. È vero, sarebbe l'ennesima "minestra riscaldata", ha l'età dei datteri, forse è un dattero, ma quello che abbiamo visto sabato sera allo Juventus Stadium dimostra (se ce ne fosse ancora bisogno) che il Diavolo ha clamorose carenze a centrocampo. Clamorose. La squadra va sotto contro i bianconeri e non dà mai la sensazione di poter recuperare. Non ci riesce con la tecnica, non ci riesce con gli attributi o l'esperienza: zero falli, zero idee. Mihajlovic (ormai capro espiatorio designato) si gira verso la panchina e pensa "ora do la scossa". Quindi vede (in ordine sparso): Nocerino, Suso, Poli, Mauri. No, qualcosa non va.

Sì, è il solito discorso della squadra che sul mercato ha speso 90 milioni per non avere titolari "da terzo posto", ma neppure ricambi all'altezza. E allora è vero: Mihajlovic ha le sue belle responsabilità, ma non per l'attuale 7° posto in classifica, semmai per non aver avuto la capacità di imporre e costruire una rosa più "equilibrata". Quella attuale può provare a superare il Sassuolo, ma difficilmente riuscirà a rientrare nella corsa alla zona Champions. Lo dice il sottoscritto in versione "spara-sentenze"? Forse, ma lo dicono anche i numeri: il Milan quando va in svantaggio non recupera mai (non raramente... mai), è terz'ultima nella speciale classifica "tiri fatti", in trasferta ha una media di 3 tiri nella porta avversaria. Come si fa a raggiungere l'obiettivo stagionale con questi numeri? Non si può, a meno che si realizzi il famigerato "miracolo sportivo". Il calendario dice che da qui a Natale i rossoneri (contro Samp, Carpi, Verona e Frosinone) possono mettere insieme parecchi punti, ne servono 10 a Mihajlovic per riuscire in due imprese: 1) salvare la panchina, 2) restare attaccato al trenino "a quattro" (più la Juve) là davanti. Ma la domanda è: la società crede nel suo allenatore? Non lo possiamo sapere per il famoso assunto "Chi perde sta zitto". Però sappiamo altro: 1) Sinisa e la dirigenza pensano al 4-4-2 già a partire dal match con la Samp. 2) A Guidolin è stata chiesta una "disponibilità" (accordata) in caso di tracollo. 3) Il presidente Berlusconi avrebbe detto a collaboratori più stretti "ci hanno portato via Montella".

Il resto ce lo raccontano i colleghi di "Milano Finanza": l'accordo con Mr Bee slitta a dicembre, chi scrive pensa piuttosto che l'eventuale patto si concluderà a primavera, ma difficilmente alle cifre che conosciamo (i famosi 480 milioni per il 48%). A fine novembre, invece, scade "l'esclusiva" accordata al thailandese.

Ok, abbiamo scritto il classico "fiume di parole", tante chiacchiere, nessuna particolarmente originale. Vi invitiamo a riflettere su un punto: abbiamo parlato di mercato? No. Le opzioni (ancora una volta) sono due: 1) Il Milan sta trattando diversi giocatori nell'ombra e semplicemente chi scrive non sa una cippa (probabile). 2) Non ci sono trattative in corso per calciatori significativi da inserire in rosa (possibile). In ogni caso non temete: nella peggiore delle ipotesi a risolvere i problemi penserà il prossimo allenatore che come sempre sarà "quello giusto".